La Nuova Sardegna

Sassari

Corsa contro il tempo per non perdere i fondi del Fosso della Noce

Corsa contro il tempo per non perdere i fondi del Fosso della Noce

Interpellanza del Pd sul progetto di ripristino da 5 milioni L’iter è complicatissimo e va messo a bando entro ottobre

02 febbraio 2022
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SASSARI. Corsa contro il tempo per non perdere i 5 milioni di finanziamenti stanziati dal ministero per la messa in sicurezza del Fosso della Noce. A chiedere conto dell’iter del procedimento è il partito democratico, in un’interpellanza protocollata ieri, nella quale ricostruisce i passi salienti del percorso del progetto di riqualificazione idraulica della Valle.

Iter avviato da una delibera di giunta del 9 settembre 2020, nella quale si prendeva atto del progetto di fattibilità tecnico economica da milioni, realizzato in tempo record dall’allora assessore ai Lavori Pubblici Gianfranco Meazza, con la previsione di «demandare l’approvazione del progetto a un momento successivo alla sua verifica da effettuarsi, in dipendenza dell’importo, da parte di un soggetto qualificato esterno all’amministrazione, subordinatamente all’esito positivo in merito all’ottenimento del finanziamento».

I fondi da 5 milioni arrivano dal Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e dal bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021. E, sottolinea il Pd nell’interpellanza: «L’ente beneficiario del contributo è tenuto ad affidare i lavori per la realizzazione delle opere pubbliche entro otto mesi decorrenti dalla data di emanazione del decreto. E la data di emanazione del decreto ministeriale, che assegna il contributo al Comune di Sassari, è quella del 23 febbraio 2021. Nel medesimo decreto si chiarisce che l’ente beneficiario del contributo è tenuto ad affidare i lavori per la realizzazione delle opere entro 20 mesi, portando il limite così determinato a ottobre 2022, oltre il quale il contributo è cancellato ed assegnato ad altri Comuni».

«Al momento non risulta essere stato ancora approvato dal consiglio comunale, per l’opera in parola, un progetto “utile per attivare le procedure di affidamento dei lavori” – sottolinea l’interpellanza – secondo le norme che regolano gli appalti delle opere pubbliche», con il Pd che interroga il sindaco chiedendogli conto: «Dello stato di avanzamento delle attività in ordine all’assunzione dei necessari adempimenti, consequenziali a quanto deliberato il 9 settembre 2020». E se «il finanziamento è al riparo dai rischi».

Rischi che effettivamente ci sono, configurando una corsa a ostacoli in cui è vietato sbagliare anche un solo salto. Il Comune ha dato infatti incarico di redigere il progetto definitivo in questione, che trattando però di questioni di sicurezza idraulica deve seguire un iter particolarmente “bizantino”. Si parte dalle verifiche preliminari, iniziate nei giorni scorsi. Poi c’è da redigere il progetto, che prenderà presumibilmente un paio di mesi. Fatto questo sono necessarie due validazioni di soggetti terzi, una seguente all’altra. Poi i pareri di Adis e Savi, due enti di valutazione del rischio idrogeologico, e una nuova validazione. A questo punto, si stima intorno a fine luglio, il progetto deve passare in commissione e poi in consiglio, che lo deve adottare in maniera preliminare e aprire alle osservazioni.

Chiuse le osservazioni il progetto definitivo è approvato in giunta. Approvato il definitivo va convocata la conferenza dei servizi e si può pubblicare il bando. Se tutti faranno il loro (soprattutto gli enti terzi, capaci di incredibili lentezze) si arriverebbe a ottobre.

Insomma, una corsa a ostacoli in cui non si può sbagliare nemmeno un salto. (g.bua)

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