“Braille”, la musica che genera sentimenti
Il primo album dei BlackBoard, la band alternative-rock che raccoglie consensi a livello nazionale
2 MINUTI DI LETTURA
SASSARI. La musica che genera sentimento, che avvicina le persone e facilita la comunicazione al di là di ogni barriera. Un tema sempre attuale, ancora di più oggi. Anzi da due anni a questa parte quando l’emergenza sanitaria aperta dal Covid ha messo a nudo le difficoltà, i comportamenti e anche gli egoismi di chi - spesso per paura o per convenienza - ha finito a pensare solo a se stesso.
Si chiama “Braille”, è il primo album della band alternative rock “BlackBoard”, ed è fuori da pochi giorni, dopo un lungo lavoro di ricerca e di preparazione.
Il disco, contenente 10 tracce inedite, è stato anticipato dai singoli “Liberi” e “Trenta”. La produzione affidata a “Find The Universe Studios” e Valerio Rosati @ftustudios (IG), mentre la grafica (ancora una volta) è stata curata da Andrea Milia @andreeaamiliaa (IG).
«Braille è ciò che sempre più persone provano – spiegano i componenti della band Stefano Bazzoni, Mario Dionisi e Raffaele Chighini – , è il modo in cui sempre più spesso si sentono. Abbiamo voluto creare un concept sociologico basato sulla nostra personalissima esperienza umana. La tematica cardine è la paura di poter diventare aridi emotivamente, l’inadeguatezza ad un certo tipo di vita, quella basata sull’apparenza. Questa mancanza di sentimento viene paragonata alla mancanza della vista, arrivando a teorizzare il concetto di cecità emotiva».
Il processo creativo, durato due anni e mezzo, è iniziato subito dopo l’esperienza maturata dalla band sul palco di Sanremo Rock 2020 e rappresenta un ulteriore passo verso una consapevole deriva cantautore dei BlackBoard.
Da “Atlantico” a “Braille” in un album già molto gettonato e ascoltato che contiene anche “Per quando il fondo cadrà”, “Ventimila leghe”, “Trenta”, “L’inchino, Il sipario e il Maalox”, “Nonostante ninfee”, “Narciso”, “Hiroshima”.
“Braille” è disponibile su Spotify e su tutte le piattaforme digitali e traccia in maniera marcata il percorso di crescita che i BlackBoard hanno intrapreso nel corso degli ultimi anni con riconoscimenti importanti in Sardegna e a livello nazionale. (cr.sas.)
Si chiama “Braille”, è il primo album della band alternative rock “BlackBoard”, ed è fuori da pochi giorni, dopo un lungo lavoro di ricerca e di preparazione.
Il disco, contenente 10 tracce inedite, è stato anticipato dai singoli “Liberi” e “Trenta”. La produzione affidata a “Find The Universe Studios” e Valerio Rosati @ftustudios (IG), mentre la grafica (ancora una volta) è stata curata da Andrea Milia @andreeaamiliaa (IG).
«Braille è ciò che sempre più persone provano – spiegano i componenti della band Stefano Bazzoni, Mario Dionisi e Raffaele Chighini – , è il modo in cui sempre più spesso si sentono. Abbiamo voluto creare un concept sociologico basato sulla nostra personalissima esperienza umana. La tematica cardine è la paura di poter diventare aridi emotivamente, l’inadeguatezza ad un certo tipo di vita, quella basata sull’apparenza. Questa mancanza di sentimento viene paragonata alla mancanza della vista, arrivando a teorizzare il concetto di cecità emotiva».
Il processo creativo, durato due anni e mezzo, è iniziato subito dopo l’esperienza maturata dalla band sul palco di Sanremo Rock 2020 e rappresenta un ulteriore passo verso una consapevole deriva cantautore dei BlackBoard.
Da “Atlantico” a “Braille” in un album già molto gettonato e ascoltato che contiene anche “Per quando il fondo cadrà”, “Ventimila leghe”, “Trenta”, “L’inchino, Il sipario e il Maalox”, “Nonostante ninfee”, “Narciso”, “Hiroshima”.
“Braille” è disponibile su Spotify e su tutte le piattaforme digitali e traccia in maniera marcata il percorso di crescita che i BlackBoard hanno intrapreso nel corso degli ultimi anni con riconoscimenti importanti in Sardegna e a livello nazionale. (cr.sas.)