La Nuova Sardegna

Sassari

Il borgo più piccolo si ribella allo spopolamento

Il borgo più piccolo si ribella allo spopolamento

Monteleone Rocca Doria: una convenzione con l’Università per partecipare al bando della Regione

11 febbraio 2022
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MONTELEONE ROCCA DORIA. L’amministrazione comunale, eletta lo scorso ottobre, è impegnata in un ambizioso progetto di rigenerazione sociale, culturale ed economico del piccolo Comune, valorizzando sia gli attrattori storici e culturali che quelli paesaggistici e naturali, non volendo rassegnarsi al progressivo spopolamento ed all’inesorabile declino.

In quest’ottica la sindaca, Giovannina Fresi, ha sottoscritto una convenzione con l’Università, che coinvolge vari dipartimenti, avviando così una collaborazione pluriennale con l’Ateneo. Il primo banco di prova è stato il supporto tecnico, scientifico e progettuale fornito per la partecipazione del Comune di Monteleone Rocca Doria alla candidatura di un progetto pilota per la Regione Sardegna, “Attrattività dei Borghi Storici a rischio di abbandono e abbandonati”, che prevede un investimento di 20 milioni di euro del Pnrr, che la giunta regionale assegnerà ad un solo borgo. Nei giorni scorsi è stata presentata la proposta progettuale, con il coordinamento e la direzione scientifica dei docenti Alessandra Casu e Pier Andrea Serra,. «Abbiamo costruito un progetto innovativo, coinvolgendo in primis la comunità resiliente del borgo, principali portatori di interesse, capace di valorizzare le tante risorse storico-culturali e paesaggistico-ambientali – afferma la sindaca Giovannina Fresi –, pensiamo di poter rappresentare un modello per rigenerare i tanti borghi a rischio spopolamento della Sardegna, restituendo ad essi vitalità ed attrattività». «Sappiamo che sono state presentate circa venti proposte e pertanto la competizione sarà molto dura -continua la sindaca – ma abbiamo voluto comunque mettere in campo il massimo impegno per proporre soluzioni innovative, in grado di affrontare i principali problemi che causano l’abbandono dei piccoli borghi: mancanza dei servizi, mancanza di opportunità di lavoro, soprattutto per i giovani, difficoltà a restaurare/realizzare abitazioni per coppie e famiglie».

Ben 41 sono stati gli accordi di partenariato sottoscritti, che hanno coinvolto nel progetto centri di ricerca (Università, AOU, CRS4; Porto Conte Ricerche, ISPROM), Enti pubblici regionali e statali (Provincia di Sassari, ENAS, Camera di Commercio, Parco Nazionale dell’Asinara), istituzioni culturali (Accademia di Belle Arti, Conservatorio di Musica di Sassari, le Fondazioni Alte Vie e Pio Alferano), imprese private (Abinsula, Neuralika, Mediando, Coop. Teatro e/o Musica, il Tour operator BITN, ecc.), prestigiose associazioni, che organizzano iniziative di livello internazionale, ma anche istituzioni ecclesiastiche, come la Diocesi di Alghero-Bosa, o fondazioni di origine bancaria, come la Fondazione di Sardegna. Le schede progetto presentate dal Comune sono state 19, che spaziano dal recupero del patrimonio immobiliare nel borgo, collocato integralmente nel centro matrice, sia a fini residenziali sia ricettivi, ai servizi sperimentali in campo sanitario e, naturalmente, la valorizzazione dei siti culturali e ambientali.



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