Oggi dal gip dopo la follia di lunedì in questura
di Luca Fiori
Il 27enne straniero che ha sfilato una pistola agli agenti non si era ancora presentato dal giudice
26 febbraio 2022
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SASSARI. È fissato per stamattina l’interrogatorio di Sylvester Osiomwan, il 27enne nigeriano che lunedì scorso era riuscito a impossessarsi della pistola di un poliziotto di guardia all’ingresso della questura di Sassari e aveva tentato di fare fuoco contro gli agenti, prima di essere disarmato e arrestato.
Difeso dall’avvocato Gavinuccia Arca, lo straniero era già stato convocato davanti al gip Gian Paolo Piana due giorni fa per la convalida dell’arresto, ma dopo aver distrutto e allagato una cella del carcere di Bancali e aggredito quattro agenti della polizia penitenziaria, mandandone due al pronto soccorso, era finito in infermeria e non si era presentato davanti al giudice.
Lunedì scorso Sylvester Osiomwan si era recato in questura con un coltello di 21 centimetri nascosto nello zainetto, per chiedere informazioni sulla sua pratica di protezione internazionale che era già stata rifiutata mesi fa. Quando i poliziotti in servizio all’ufficio immigrazione gli hanno ribadito che la sua richiesta era stata rigettata e che avrebbe dovuto presentarsi in questura successivamente per quella relativa all’espulsione dall’Italia ha perso il controllo. Invitato da due agenti a uscire dagli uffici di via Palatucci si è prima divincolato e poi ha ingaggiato con loro una colluttazione.
È stato in quel momento che il 27enne è riuscito, con una mossa fulminea, a impossessarsi della pistola d’ordinanza di uno degli agenti, puntandola al petto dei due poliziotti e azionando il grilletto in modo da esplodere almeno un colpo nella loro direzione. L’arma fortunatamente non aveva il colpo in canna e si è evitata la tragedia. Prima che riuscisse a caricare l’arma e sparare l’uomo è stato fermato e arrestato.
La follia non si è però conclusa con le manette. Arrivato in carcere a Bancali con l’accusa di tentato omicidio, rapina e resistenza, il giorno seguente il 27enne ha prima devastato la cella, allagandola e distruggendo gli arredi, poi ha minacciato quattro poliziotti penitenziari che cercavano di intervenire per tranquillizzarlo. Dopo essere riusciti a entrare nella cella gli agenti della polizia penitenziaria sono stati colpiti con calci, pugni e morsi. Dopo i due gravi episodi i sindacati di polizia e polizia penitenziaria hanno chiesto più sicurezza in questura e all’interno del carcere.
Difeso dall’avvocato Gavinuccia Arca, lo straniero era già stato convocato davanti al gip Gian Paolo Piana due giorni fa per la convalida dell’arresto, ma dopo aver distrutto e allagato una cella del carcere di Bancali e aggredito quattro agenti della polizia penitenziaria, mandandone due al pronto soccorso, era finito in infermeria e non si era presentato davanti al giudice.
Lunedì scorso Sylvester Osiomwan si era recato in questura con un coltello di 21 centimetri nascosto nello zainetto, per chiedere informazioni sulla sua pratica di protezione internazionale che era già stata rifiutata mesi fa. Quando i poliziotti in servizio all’ufficio immigrazione gli hanno ribadito che la sua richiesta era stata rigettata e che avrebbe dovuto presentarsi in questura successivamente per quella relativa all’espulsione dall’Italia ha perso il controllo. Invitato da due agenti a uscire dagli uffici di via Palatucci si è prima divincolato e poi ha ingaggiato con loro una colluttazione.
È stato in quel momento che il 27enne è riuscito, con una mossa fulminea, a impossessarsi della pistola d’ordinanza di uno degli agenti, puntandola al petto dei due poliziotti e azionando il grilletto in modo da esplodere almeno un colpo nella loro direzione. L’arma fortunatamente non aveva il colpo in canna e si è evitata la tragedia. Prima che riuscisse a caricare l’arma e sparare l’uomo è stato fermato e arrestato.
La follia non si è però conclusa con le manette. Arrivato in carcere a Bancali con l’accusa di tentato omicidio, rapina e resistenza, il giorno seguente il 27enne ha prima devastato la cella, allagandola e distruggendo gli arredi, poi ha minacciato quattro poliziotti penitenziari che cercavano di intervenire per tranquillizzarlo. Dopo essere riusciti a entrare nella cella gli agenti della polizia penitenziaria sono stati colpiti con calci, pugni e morsi. Dopo i due gravi episodi i sindacati di polizia e polizia penitenziaria hanno chiesto più sicurezza in questura e all’interno del carcere.