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«Superbonus, chi ne ha usufruito non sia trattato da delinquente»

di Davide Pinna
«Superbonus, chi ne ha usufruito non sia trattato da delinquente»

La Cassa Edile del Nord Sardegna festeggia 60 anni di vita con una tavola rotonda. Sindacati e imprenditori uniti: «Ora una norma chiara valida per i prossimi 15 anni»

16 settembre 2023
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Sassari Associazioni datoriali e sindacati, seduti allo stesso tavolo e in grado di manifestare una sorprendente unità d’intenti su tanti temi, dal Superbonus 110% alla sicurezza sul lavoro. Non è una visione rara, nel settore dell’edilizia dove, anzi, la cosiddetta bilateralità è la norma, nelle relazioni industriali. È bilaterale la natura della Cassa Edile, organismo paritetico dove gli imprenditori dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili, affiliata a Confindustria, si confrontano quotidianamente con i rappresentanti della triade sindacale: Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil. Ieri, la Cassa Edile del Nord Sardegna ha festeggiato a Sassari, nella sala conferenze della Promocamera, i suoi primi sessant’anni di vita. Per l’occasione, è stata organizzata una tavola rotonda, moderata dal direttore della Nuova Giacomo Bedeschi, a cui hanno preso parte Dario Firsech, presidente della Commissione Nazionale Casse Edili, Carlo Trestini, vice presidente di Ance e i segretari nazionali di categoria Vito Panzarella (Uil), Antonio Di Franco (Cgil) e Cristina Raghitta (Cisl). Tanti i temi affrontati, dalla carenza di manodopera all’importanza di divulgare la cultura della sicurezza fra gli imprenditori e i lavoratori. Superbonus Il ministro dell’Economia Giorgetti è stato chiaro: non ci saranno proroghe per l’incentivo varato dal governo Conte e continuato dall’esecutivo Draghi. Il rischio, ora, è quello di una contrazione del settore e del numero di occupati, senza dimenticare il problema dei cosiddetti crediti incagliati che coinvolge migliaia di imprese e famiglie.

«Siamo di fronte a una inaccettabile strumentalizzazione dei bonus edilizi – ha affermato Carlo Trestini -. C’è stata una precisa scelta politica, stimolare la ripresa dell’economia dopo il Covid rilanciando il settore dell’edilizia, che con il suo indotto vale il 25 per cento del Pil. Sicuramente la misura aveva dei difetti, ma l’obiettivo positivo è stato raggiunto. Ance, d’altra parte, aveva chiesto fin da subito regole ferree, che sono state recepite solo in parte. Così come avevamo fatto con il bonus facciate che, per come era stato formulato, non era un invito a ristrutturare, ma un invito a delinquere».

Trestini invoca misure strategiche: «La politica vuole cancellare il superbonus? Va bene. Ma si consenta di concludere i cantieri in corso e venga ristorato chi non ha ancora riscosso i crediti. Non si può trattare come un delinquente chi ha usufruito legittimamente di una legge dello Stato». Sottolinea gli aspetti critici, Cristina Raghitta: «Con il superbonus sono nate migliaia di nuove imprese edili e la grande maggioranza è rimasta al di fuori di qualsiasi norma e regolamento. Inoltre, c’è stato un errore nell’identificare i destinatari: il superbonus è stato utilizzato per ristrutturare le villette unifamiliari, ma sarebbe stato meglio dedicarlo ai palazzoni delle periferie».

Antonio Di Franco si è concentrato sugli aspetti ambientali: «Non dimentichiamo che esiste una direttiva UE per le case green, una politica di incentivi alle ristrutturazioni è fondamentale in un Paese dove la gran parte degli immobili è in classe energetica F o G». Vito Panzarella ha contestato gli attacchi mediatici a cui è sottoposto il settore dell’edilizia: «Mentre nessuno si preoccupa delle banche e di chi, adesso, acquista i crediti della gente disperata pagandoli al 50 per cento». Infine, Dario Firsech, ha messo l’attenzione sulla necessità che il settore restituisca alla collettività la ricchezza ottenuta con il superbonus: «L’incentivo ha rivitalizzato un settore che aveva affrontato una lunga e dura crisi. Ora abbiamo il dovere di usare queste risorse per migliorarci». Da tutti i relatori è arrivato un appello unanime: «Ora servono delle norme precise e chiare sugli incentivi all’edilizia, con un orizzonte temporale di dieci o quindici anni».

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