Sassari, Sirio avanti a piccoli passi: via libera al lotto per Sant’Orsola
Assegnato l’appalto per progettazione e lavori del tratto da 1,9 milioni
Sassari Sirio avanti adagio. Nei giorni scorsi l’Arst, dopo una travagliata gestazione partita con l’assegnazione dei fondi nel 2016, il via libera al tracciato dato in consiglio comunale a maggio 2020 e la Via (la valutazione di impatto ambientale) concessa dalla Regione il 22 giugno 2021, ha assegnato l’appalto da oltre 50 milioni relativo alla progettazione definitiva ed esecutiva, forniture ed esecuzione lavori per la realizzazione del secondo lotto della metropolitana leggera. Ad aggiudicarsi l’intervento il costituendo raggruppamento di imprese con capofila il consorzio stabile beneventano Medil insieme alla catanese Sielte. Cinquanta milioni che comprendono anche la costruzione del nuovo maxi Centro Rimessa e Manutenzione dell’Arst. La metro fa un passo insomma, lungo per essere precisi 1,9 km (in linea d’aria poco più di 500 metri). Con il tracciato che dalla fermata di Santa Maria di Pisa proseguirà lungo la via Donizetti per arrivare alla fermata in corrispondenza dell’Ipsae, poi in via Coghinas, lambendo il nuovo parcheggio compreso tra la via Ortobene e la via del Marghine per giungere alla fermata di via Monte Spada. E poi, oltrepassata la linea ferroviaria Sassari-Sorso, attraverserà il quartiere di Sant’Orsola fino ad arrivare a via Marginesu. Poco meno di 2 chilometri di binario che comporteranno la realizzazione della linea tranviaria a singolo binario dalla fermata Santa Maria di Pisa fino alla fermata Monte Spada, il raddoppio del binario in corrispondenza della fermata Coghinas, una linea tranviaria a doppio binario dalla fermata Monte Spada fino al nuovo capolinea Marginesu, la realizzazione di tre nuove fermate Coghinas, Monte Spada e Marginesu, comprese le banchine e le pensiline e, in corrispondenza della fermata Coghinas, la realizzazione di una piazza. Ma soprattutto la realizzazione dell’opera di scavalco della ferrovia per Sorso (di cui, paradossalmente, è prevista l’elettrificazione), in corrispondenza di via Monte dei Sette Fratelli, in affiancamento del ponte stradale già esistente, con un viadotto di 73,15 metri su tre campate.
Tutto ancora da costruire invece il proseguo del percorso del secondo tratto, il Sant’Orsola-Li Punti, per cui l’accordo sul tracciato ancora non c’è, o perlomeno non si è ancora trovata la quadra per affrontare tutta una serie di complessità progettuali, a iniziare dal “super ponte” che dovrebbe scavalcare la 131 atterrando vicino all’ex Bricoman, a cui la giunta Campus è tornata, bocciando il tentativo di modifica di Nicola Sanna (“cassato” anche da Regione e Arst), più che altro per permettere al progetto Sirio di continuare, pur con il suo lentissimo passo, a marciare, e per mettere al sicuro i fondi. Oltre al percorso inoltre mancano i fondi. La torta da 36 milioni è stata infatti, visto l’aumento dei costi delle materie prime, interamente mangiata dal mini lotto. E per il tratto di Li Punti i soldi andranno reperiti. Per quanto riguarda invece il Centro Rimessa e Manutenzione dell’Arst verrà costruito in viale Sicilia in continuità con gli attuali depositi ferroviari dell’Arst. Cinque padiglioni, 4000 metri quadri di superficie, un Posto centrale di controllo per funzioni di centralizzazione dei dati e supervisione del traffico, dal costo di 22,3 milioni, finanziati con fondi Cipe. Avanti adagio insomma, con un futuro in gran parte ancora tutto da scrivere. Da Li Punti infatti, Sirio avrebbe dovuto prendere la via del mare, arrivando a Porto Torres. Ipotesi però bocciata dal piano per la mobilità recentemente approvato in Comune (che inoltre suggerisce di smantellare parte della linea esistente dalle Cliniche all’Emiciclo). Come scartato con decisione è stato il sogno di del comitato metrotranvia di far marciare la metro leggera nelle ferrovie esistenti unendo Sorso, Sassari, Alghero. Il rischio insomma è che dopo decenni di attesa e decine e decine di milioni spesi Sirio finisca per rimanere un “trenino” che fa il suo giro tra città e prima periferia, con buona pace dei sogni di centralità e interconnessione.