Sassari, l’omaggio ai caduti di tutte le guerre
L’arcivescovo Gian Franco Saba: «Davanti alla guerra nessuno può dire non mi riguarda. La guerra non è più un fantasma del passato ma una minaccia costante»
Sassari «La vita e la morte è nelle mani di Dio. Nessuna creatura umana ha il diritto di disporne. E questo è quantomai importante durante gli scenari di guerra disumani, crudeli, tristi che coinvolgono l’umanità intera. Davanti alla guerra nessuno può dire non mi riguarda. La guerra non è più un fantasma del passato ma una minaccia costante. Il mondo deve riprendere il cammino della pace che si costruisce a tutti i livelli della vita umana. Se si vuole un autentico sviluppo umano su questo cammino bisogna continuare senza mai stancarsi. Perché una guerra, men che mai nel nome di una religione, è giusta o legittima».
Così l’arcivescovo Gian Franco Saba durante la toccante cerimonia in onore dei caduti di tutte le guerre che si è tenuta questa mattina, giovedì 2, al cimitero cittadino. Alle 9.30, come da tradizione, al sacrario militare del cimitero in viale Porto Torres, si è schierato un picchetto d’onore interforze composto da militari della Brigata “Sassari” e dei corpi armati dello stato. A seguire è stata celebrata la santa messa alla presenza delle massime autorità civili e militari della città e della provincia, delle associazioni combattentistiche e d’arma e dei familiari dei militari sardi caduti in patria e nelle missioni di pace all’estero.
La solenne funzione religiosa è stata presieduta dall’arcivescovo di Sassari Gian Franco Saba e concelebrata dal cappellano militare del Comando Brigata “Sassari”, don Pietro Murgia. La cerimonia si è conclusa con la deposizione delle corone d’alloro sul monumento ai caduti di tutte le guerre collocato all’interno del sacrario militare. Al termine, il corteo si è spostato verso il cimitero monumentale per rendere omaggio alla tombe dei presidenti della Repubblica Antonio Segni e Francesco Cossiga.