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Sassari, la locomotiva di Latte Dolce verso la svolta. L’assessore Moro: «Sarà restaurata»

di Dario Budroni

	La locomotiva di via Lago di Baratz (foto Ivan Nuvoli)
La locomotiva di via Lago di Baratz (foto Ivan Nuvoli)

L’antica vaporiera simbolo del quartiere è da decenni in rovina. Adesso sarà salvata da Regione e Arst

12 novembre 2023
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Sassari L’antica locomotiva adesso corre fuori dal dimenticatoio. Lo scatto è improvviso e ormai nessuno se lo aspettava più: la macchina a vapore del 1913, da decenni dimenticata in mezzo a una strada di Latte Dolce, sarà finalmente restaurata. Ad annunciarlo è Antonio Moro. L’assessore regionale ai Trasporti, dopo aver letto l’articolo sulle pessime condizioni della vecchia vaporiera pubblicato sulla Nuova di sabato 11 novembre (qui il video), ha infatti deciso di intervenire. «Ho parlato con Arst e la restaureremo – dice Moro –. Il tutto rientrerà in un importante piano che ha l’obiettivo di riconnettere la città alla storia della ferrovia».

L’assessore regionale si riferisce in particolare al progetto della Fondazione del treno storico, che sta nascendo in seno all’Arst e che avrà sede proprio a Sassari, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio storico delle ferrovie isolane e quindi di rilanciare anche il trenino verde. Una sede, quella della nuova fondazione, che prenderà forma negli spazi Arst di viale Sicilia e che sarà ufficialmente presentata lunedì 20 novembre.

In vista della nuova sede, l’Arst e la Regione hanno innanzitutto deciso di restaurare la vecchia locomotiva che si trova da tempo esposta nel piazzale di viale Sicilia. I lavori dovrebbero cominciare proprio in questi giorni. Sabato, però, è stato deciso di intervenire anche nella vaporiera di via Lago di Baratz. Un simbolo del quartiere di Latte Dolce da un pezzo in rovina, con tutto il suo carico fatto di ruggine e vernice sbiadita. In tanti, negli anni, si sono battuti per un suo recupero e una sua valorizzazione. «È abbandonata a se stessa. Sembra che non si aspetti altro che cada definitivamente a pezzi» aveva detto solo alcuni giorni fa Gianluigi Onida, componente del comitato di quartiere Latte Dolce Santa Maria di Pisa.

Adesso, invece, la promessa del restauro. «Sassari, con la fondazione, tornerà ad avere il suo treno storico – spiega Antonio Moro –. Tra gli obiettivi c’è anche quello di riconvertire il patrimonio esistente. La ferrovia è uno dei simboli di Sassari e nei prossimi giorni presenteremo importanti novità. Ed è anche per tutto questo che abbiamo deciso di intervenire nella locomotiva di Latte Dolce, che merita di essere recuperata e valorizzata».

La locomotiva del quartiere sassarese, una delle più antiche tra quelle ancora oggi presenti nell’isola, si trascina una storia ricca di fascino ma anche di abbandono e incuria. Si tratta di un modello 740-071 costruito dall’Ansaldo tra il 1911 e il 1913, quindi agli sgoccioli della Belle Époque, e poi sbarcato in Sardegna nel corso degli anni Venti per essere impiegato sulla linea a scartamento ordinario delle Ferrovie dello Stato. Poi l’arrivo nel quartiere di Latte Dolce alla metà degli anni Settanta. Fu la cooperativa edile Strade ferrate sarde, che realizzò il vicino complesso residenziale per ferrovieri, a volerla esposta in via Lago di Baratz. Furono infatti i soci della coop ad acquistarla dalle Ferrovie dello Stato per una somma di 30 milioni di lire. Due gli obiettivi: dotare Latte Dolce di un monumento e soprattutto tenere viva, attraverso l’antico mezzo, la memoria di tutti gli autoferrotranvieri morti sul lavoro. Una volta sciolta la coop, la vecchia locomotiva venne poi donata al Comune.

Recintata per questioni di sicurezza e anche in chiave anti vandali, nessuno si è però mai interessato alla manutenzione dell’ultracentenaria vaporiera. Così la locomotiva ha cominciato a correre il serio rischio di vedersi trasformata, tra l’indignazione generale, in un grande ammasso di ferro arrugginito. Due anni fa l’associazione Sassari si muove aveva anche appeso lungo la recinzione diversi striscioni per denunciare lo stato di abbandono della vaporiera.

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