La Nuova Sardegna

Sassari

Corte d’Assise

Uccise i suoceri a Porto Torres, Baule fa dichiarazioni spontanee in aula: «Mia moglie non temeva per la propria vita»

di Nadia Cossu
Uccise i suoceri a Porto Torres, Baule fa dichiarazioni spontanee in aula: «Mia moglie non temeva per la propria vita»

Sul banco dei testimoni due carabinieri e il parroco di Ploaghe che raccolse le preoccupazioni di Ilaria Saladdino

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Sassari Un’educatrice, due carabinieri e il parroco di Ploaghe don Giuseppe Virgilio sono i testimoni della difesa sentiti oggi 28 novembre davanti alla corte d'assise di Sassari presieduta da Massimo Zaniboni (a latere Valentina Nuvoli) nel processo con giudizio immediato nei confronti di Fulvio Baule. Il muratore, originario di Ploaghe, è accusato di aver ucciso i suoceri Basilio Saladdino e Liliana Mancusa a Porto Torres la sera del 26 febbraio 2022, utilizzando un'ascia, e di aver ferito gravemente la sua ex moglie Ilaria Saladdino riducendola in fin di vita.

Nessuno dei testi avrebbe percepito nella coppia una conflittualità tale far presagire la tragedia che si è poi consumata. «Ilaria un giorno venne da me - ha detto il sacerdote - e mi chiese se potevo andare a benedire la sua casa. Temeva ci fosse una sorta di maledizione, un malocchio. A suo dire operato dalla suocera».

Mentre ai carabinieri Ilaria Saladdino riferì le sue preoccupazioni sull'improvviso malfunzionamento delle telecamere di videosorveglianza. A questo proposito l’imputato ha chiesto di poter rilasciare dichiarazioni spontanee e ha spiegato che la moglie aveva segnalato quel problema non perché temesse per la propria vita ma perché «senza le telecamere non avrebbe avuto modo di controllare cosa avrei portato via da casa nostra durante le fasi della separazione». Il processo è stato aggiornato al 9 gennaio per sentire gli ultimi testimoni citati dall'avvocato difensore Nicola Lucchi.

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