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Cronaca

I funghi erano commestibili, ma cucinati male: due ricoverati a Sassari per intossicazione


	Un fungo del genere Leccinum, commestibile ma da cucinare con determinate attenzioni
Un fungo del genere Leccinum, commestibile ma da cucinare con determinate attenzioni

L’appello della Asl: «Rivolgetevi sempre al nostro micologo per una consulenza gratuita, non solo sulla commestibilità ma anche su come consumare i funghi spontanei»

08 marzo 2024
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Sassari Con la primavera alle porte e le piogge degli scorsi giorni la Asl di Sassari invita la popolazione ad un attento consumo dei funghi.

Sono due le intossicazioni registrate ultimamente nel Nord Ovest della Sardegna che fortunatamente si sono risolte con 24 ore di osservazione in ospedale e dei brutti mal di pancia.

In ospedale al Santissima Annunziata di Sassari sono finite due persone. Un 33enne del Sud Sardegna, a Sassari per Lavoro, aveva consumato un piatto a base di funghi del genere Leccinum, raccolti da un conoscente.

«Si tratta di funghi commestibili, che vanno però cucinati con attenzione – spiegano dalla Asl -. In particolare non devono essere consumati i gambi che risultano essere eccessivamente fibrosi e quindi poco digeribili».

Il secondo episodio ha riguardato una donna di 29 anni di un paese dell’hinterland sassarese che accusava forti crampi e disturbi gastrointestinali. Responsabile del malore un piatto di Cantharellus volgarmente chiamati gallinacci. 

Anch’essi commestibili e commercializzabili: erano stati raccolti da un familiare in autunno e conservati in congelatore, ma probabilmente cucinati male. 

«La probabile causa dell’intossicazione è da attribuirsi alla insufficiente cottura dei funghi e dalla eccessiva quantità ingerita, visto che è sempre consigliato consumare i funghi come contorno e non come pasto principale».

«Se la nostra consulenza è fondamentale per riconoscere un fungo velenoso, lo sono anche i nostri consigli per la consumazione del prodotto - spiega Pietro Murgia, il responsabile dell’Ispettorato Micologico della Asl di Sassari - è sempre raccomandato non superare il consumo di duecento grammi di funghi freschi a persona a settimana».

Entrambi i cittadini, alcune ore dopo il consumo dei funghi hanno manifestato sintomi a carico dell’apparato gastrointestinale, come vomito irrefrenabile, dolori addominali violenti e nausea, che li ha costretti a rivolgersi al Pronto soccorso sassarese.

Per entrambi è scattato quasi immediatamente il protocollo da intossicazione da funghi. I sanitari, con la consulenza dei Micologi delle Aziende sanitarie di Sassari , hanno trattato i pazienti, poi ricoverati e lasciati in osservazione per un intera notte.

La Asl di Sassari invita i consumatori di funghi spontanei a contattare sempre il micologo dell’azienda prima di consumarli; si tratta di un esperto in grado di classificare e fare una cernita esatta dei funghi gratuitamente.

«Oltre alla determinazione della specie raccolta, l’esperto micologo fornisce importanti consigli sul consumo del fungo: si sottolinea, infatti, che vanno consumati sempre in piccole quantità ed evitando il consumo in più pasti consecutivi, per via della scarsa digeribilità di alcune sostanze che li compongono. Inoltre, tutte le specie vanno consumate previa cottura e a seconda della specie, alcuni devono esser sottoposti ad un trattamento di pre bollitura, altri ad una cottura prolungata, altri necessitano dell’asportazione del gambo o della cuticola».

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