La Nuova Sardegna

Sassari

Paura a Luna e Sole

Sassari, rapina un 78enne dentro casa: per aprire usa le chiavi dell’ex badante

di Luca Fiori
Sassari, rapina un 78enne dentro casa: per aprire usa le chiavi dell’ex badante

Il malvivente si è prima finto il figlio dell’anziano poi sotto minaccia si è fatto consegnare 500 euro. Il presunto responsabile è stato arrestato dai carabinieri dopo il riconoscimento tra gli amici di Facebook della governante licenziata

13 marzo 2024
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Sassari Con una copia delle chiavi rimaste nella disponibilità dell’ex badante licenziata pochi giorni prima, ha aperto la porta dell’abitazione di un anziano commercialista sassarese e quando si è trovato davanti il padrone di casa lo ha minacciato - fingendo di avere una pistola - e costringendolo a farsi consegnare 500 euro in contanti.

«Non denunciarmi o sarà peggio per te» avrebbe detto Davide Azzu, sassarese di 44 anni (conosciuto da tempo dalle forze dell’ordine), al 78enne impaurito, che la mattina di venerdì scorso non ha saputo opporre alcuna resistenza davanti allo sconosciuto che poco prima gli aveva suonato il campanello spacciandosi per il figlio.

A far finire in carcere il 44enne - con l’accusa di rapina in appartamento - qualche giorno fa è stata un’intuizione dei carabinieri, arrivati poco dopo il colpo nell’abitazione della vittima, nel quartiere di Luna e Sole.

L’uomo, ancora sotto choc, ha raccontato ai militari, guidati dal capitano Antonio Odoroso, che oltre ai parenti stretti, l’unica persona che poteva avere le chiavi di casa era una governante che aveva lavorato nell’appartamento fino a una settimana prima e che era stata licenziata.

È bastato dare uno sguardo alla pagina Facebook della donna e spulciare tra le sue amicizie per farsi un’idea di chi poteva aver messo a segno il colpo. All’uomo sono stati mostrati alcuni profili Facebook , tra cui alcuni amici (sui social e nella vita reale) del compagno dell’ex badante - una sassarese la cui posizione è al vaglio della Procura della Repubblica - per arrivare alla soluzione del giallo.

Conoscendo i precedenti di Davide Azzu, gli investigatori si sono concentrati su di lui, fino a riuscire a raccogliere abbastanza elementi per far scattare le manette. Il giudice delle indagini preliminari Sergio De Luca ha accolto la richiesta del sostituto procuratore Elisa Succu e per Davide Azzu si sono spalancate le porte del carcere di Bancali. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, l’uomo avrebbe prima suonato il campanello dell’abitazione dell’anziano commercialista, facendogli credere di essere il figlio e chiedendogli di aprire il portone al pian terreno. Poi avrebbe aperto la porta di casa con una copia delle chiavi.

Trovandosi davanti lo sconosciuto il 78enne è rimasto quasi paralizzato. Prima lo ha accompagnato davanti alla cassaforte, per mostrargli che non aveva valori da consegnargli, poi sotto la minaccia del 44enne avrebbe consegnato 500 euro. A quel punto, dopo l’intimidazione, Davide Azzu si sarebbe allontanato.

Una fuga durata però pochi giorni, il tempo di raccogliere le prove che lo hanno fatto finire in carcere.

Cinque anni fa il 44enne era stato arrestato dopo un furto in un appartamento in centro, mentre alcune studentesse che risiedevano nella casa si erano temporaneamente allontanate. E qualche anno prima per un furto, poi finito in rapina, all’interno di una casa di riposo. Stamattina, difeso dall’avvocato Paolo Spano, il 44enne comparirà in carcere davanti al gip De Luca per l’interrogatorio di garanzia.

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