La Nuova Sardegna

Sassari

La sentenza

«In quella cassa non vado, c’è un negro», cliente condannato in tribunale a Sassari

di Nadia Cossu
«In quella cassa non vado, c’è un negro», cliente condannato in tribunale a Sassari

Tentate lesioni e minacce, inflitti 4 mesi a un sessantenne che insultò il dipendente cubano di un market. L’accusa: «Reato aggravato da discriminazione e odio razziale»

29 marzo 2024
2 MINUTI DI LETTURA





Sassari Il 7 giugno del 2020 era entrato in un supermercato di Alghero ed era stato protagonista di un episodio increscioso. Che ieri, in tribunale, gli è costato una condanna, da parte del giudice Anna Pintore, a 4 mesi di reclusione e al risarcimento del danno.

«Io in quella cassa non vado perché c’è il negro». Così un sessantenne aveva risposto alla cassiera che lo invitava a farsi servire dal suo collega. Quest’ultima, sconcertata e indignata – così come lo erano tutti i clienti che avevano assistito alla scena – gli aveva chiesto di ripetere a voce alta quella frase e aveva anche aggiunto che, se non gradiva la sua decisione (quella di non aprire un’ulteriore cassa come lui pretendeva), sarebbe potuto andare via dal supermercato.

Quando il cassiere cubano si era reso conto che era lui l’argomento di discussione, si era avvicinato al cliente per chiedergli chiarimenti e per tutta risposta si era sentito dare del “cogl....”: «Vattene via – gli aveva detto il 60enne – che sei un pezzo di mer..». La replica del giovane trentenne non si era fatta attendere: «E lei invece è un deficiente».

A quel punto il cliente aveva cercato di dare uno schiaffo al cassiere e poi gli aveva lanciato contro un barattolo di latta che conteneva cibo per cani. Entrambi i tentativi non erano andati a buon fine perché il commesso cubano era riuscito a schivare sia lo schiaffo che il barattolo. Nel frattempo le persone presenti in negozio avevano manifestato la loro solidarietà al ragazzo, compresi i colleghi. E sentendosi “accerchiato” l’uomo ne aveva sparato un’altra: «State zitti che siete tutti del Pd». Poi era andato via, dopo esser stato allontanato dalla guardia giurata del supermercato.

Il trentenne si era rivolto all’avvocato Elias Vacca e aveva presentato una denuncia in Procura. Al termine delle indagini il sessantenne (difeso dall’avvocato Ica Cadau Ena) è stato rinviato a giudizio per tentate lesioni e minacce, aggravate dall’odio etnico e dalla discriminazione.

Tra l’altro il ragazzo cubano era venuto a sapere che già un’altra volta, diversi mesi prima, il signore si era rifiutato di fare la fila nella cassa dove lui stava lavorando. In quell’occasione, però, il trentenne non aveva avuto modo di sentire direttamente le offese. Gli erano state riferite in seguito dai colleghi.

In Primo Piano
La tragedia

Segregato nella casa degli orrori ad Arzachena, il ragazzino si è tolto la vita

di Tiziana Simula
Le nostre iniziative