Sassari, inchiesta per mafia. Gavino Mariotti: “Non ritiro la candidatura”
Il rettore candidato sindaco si commuove e annuncia: «Ho consultato i vertici nazionali dei partiti e ho deciso di andare avanti»
Sassari Lacrime, applausi e la decisione di andare avanti. Così Gavino Mariotti questa mattina, giovedì 16 maggio, a un incontro con la stampa insieme ai coordinatori provinciali dei partiti e delle liste che sostengono la sua candidatura a sindaco di Sassari per la coalizione di centrodestra.
«È evidente che non saremo voluti essere qui. Ieri ero alla Nuova a parlare del futuro della città. Oggi mi ritrovo a parlare di una chiusura delle indagini di cui non ho ancora ricevuto documentazione».
«Il momento è difficilissimo – ha proseguito il rettore -. Nella mia vita non ho mai approfittato della mia posizione e mi sono candidato a sindaco per il bene della mia città non certo perché il lavoro di rettore non mi abbia dato le soddisfazioni necessarie».
Mariotti riferisce di aver consultato gli alleati romani: «Ovviamente ho preferito consultare i vertici nazionali dei partiti che mi sostengono. Mi hanno impedito di dimettermi e mi hanno chiesto di proseguire. Io col cuore a pezzi proverò a farlo».
Gavino Mariotti risulta indagato nella complessa indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Cagliari che ruota intorno a un gruppo di persone che univa colletti bianchi e storici esponenti del banditismo del Nuorese e che lo scorso mese di settembre aveva portato in carcere 13 persone e 18 ai domiciliari.
A chiusura del fascicolo, il sostituto procuratore Emanuele Secci ha confermato tra le ipotesi anche l’associazione a delinquere di stampo mafioso.