La Nuova Sardegna

Sassari

Il processo

Lite e minacce con un fucile in un bar di Sennori, tre imputati patteggiano davanti al gup

di Nadia Cossu
Lite e minacce con un fucile in un bar di Sennori, tre imputati patteggiano davanti al gup

I fatti a febbraio del 2023. Una quarta persona ha scelto il rito abbreviato e il pm ha chiesto la condanna a due anni e undici mesi

11 giugno 2024
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Sassari Una mega lite scoppiata a febbraio del 2023 in un locale di Sennori ha fatto finire in tribunale cinque persone, nella veste reciproca di imputati e persone offese. Una discussione durante la quale la troppa assunzione di alcol avrebbe fatto perdere a tutti il controllo.

Il 50enne di Sennori Natalino Rubattu, incensurato, quella notte era stato arrestato. Stando al suo racconto sarebbe stato aggredito malamente da alcuni avventori con i quali aveva avuto in precedenza una lite verbale. E per tutta risposta era andato nel casolare di famiglia e aveva preso un vecchio fucile del padre (con matricola cancellata). Era poi tornato davanti al bar con l’intento di spaventare quelle persone che poco prima lo avevano picchiato ma – così aveva detto ai carabinieri – non aveva fatto nemmeno in tempo a mostrare loro l’arma perché era stato nuovamente colpito con violenza (aveva perso anche due denti).

Per quei fatti sono finiti davanti al giudice dell’udienza preliminare Giuseppe Grotteria lo stesso Natalino Rubattu, Marco Cidda (33enne di Osilo), Giuseppe e Augusto Frongia (di 33 e 30 anni) e Gabriele Rubattu (di 20), di Sennori.

Nell’udienza di ieri hanno patteggiato due anni ciascuno (pena sospesa) i Frongia (difesi dagli avvocati Elias Vacca e Sara Dettori) e un anno e due mesi Cidda (difeso dall’avvocato Salvatore Castronuovo) mentre aveva scelto di essere giudicato con il rito abbreviato Natalino Rubattu (assistito da Vacca e dal collega Claudio Mastandrea). Per lui il pubblico ministero Ermanno Cattaneo ha chiesto la condanna a due anni e undici mesi e il gup ha rinviato a novembre per repliche e sentenza. Accolta, infine, per il ventenne Gabriele la richiesta di messa alla prova.

Cidda, alcuni mesi prima della lite al bar avrebbe – per il pm con il concorso morale dei due Rubattu che erano presenti – minacciato Giuseppe Frongia «caricando un fucile doppietta a canne mozze che teneva fra le mani. Glielo puntava alla testa e gli diceva “io ti ammazzo come un cane”». Natalino Rubattu era invece accusato di aver portato illegalmente un fucile doppietta a canne mozze sempre fuori dallo stesso bar il febbraio successivo. E infine ci sono i due Frongia imputati per lesioni aggravate ai danni di Rubattu, per averlo colpito con pugni al volto – sosteneva l’accusa – e con un bastone provocandogli anche una frattura scomposta.

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