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Natale da incubo a Predda Niedda tra traffico impazzito e lampioni spenti

di Giovanni Bua
Natale da incubo a Predda Niedda tra traffico impazzito e lampioni spenti

Auto triplicate nell’ex Zir presa d’assalto per le feste e l’area mostra tutte le sue drammatiche criticità

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Sassari L’albero di Natale al bordo della strada 1 doveva essere il segnale della rinascita. Ma dopo un paio di giorni è finito tristemente al buio, come tutto il comparto della zona che collega l’ex Zir alla rotatoria di Tecnomat e a Li Punti. Tratto trafficatissimo, come tutti i 26 chilometri del gigante malato, letteralmente preso d’assalto, come tradizione, durante il periodo delle feste, con traffico triplicato e toppe e lifting volenterosamente messi in campo dal commissario liquidatore Giannetto Satta inevitabilmente saltati per aria.

Il problema? Per ora ignoto, con gli operai del liquidando consorzio (dal 2008) che non sono riusciti a individuare il guasto che ha fatto saltare le file di lampioni, messi a posto di recente, e Satta che ha aperto un ticket urgente con il gestore degli impianti. Il sospetto, solidissimo, e che dietro il black out ci sia il solito furto di rame notturno. Il che porta in primo piano quello che rischia di diventare il principale problema dei 400 ettari della zona industriale-commerciale cittadina, con le sue mille imprese, 14mila addetti e decine di migliaia di utenti che ogni giorno la popolano: la sicurezza, soprattutto notturna, quando Predda Niedda diventa terra di nessuno.

«Per noi è stato un brutto colpo – sottolinea Satta –. E speriamo che almeno questa criticità si possa risolvere al più presto, perché ci rendiamo conto che il buoi aumenta di molto i rischi in questo periodo di enorme pressione. Purtroppo la grande progettualità che stiamo cercando di mettere in campo sul medio termine di scontra con una quotidianità drammatica. Dove tutto quello che faticosamente si costruisce può essere distrutto in una notte».

Quotidianità ben spiegata da un numero: cinque. Che sono gli amministrativi e gli operai a disposizione di Satta per provare a far marciare il mastodonte, completamente ingolfato. Basti pensare ai due milioni e mezzo di euro per la messa in sicurezza delle strade di Predda Niedda stanziato dall’assessorato regionale ai Lavori Pubblici guidato da Antonio Piu. «Per metterli a terra – continua Satta – dobbiamo preparare un cronoprogramma dettagliato degli interventi e poi procedere con le progettazioni e i vari adempimenti burocratici. Il tutto con tre amministrativi. Per farlo, oltre alle risorse finanziarie servono le risorse umane, e spero che l’assessorato all’Industria ci metta a disposizione l’aiuto promesso. Come spero che tutte le parti in causa, Comune compreso, facciano tutto quello che è nei loro poteri per tenere in vita Predda Niedda e poter iniziare la sua vera rinascita». Per ora resta solo un albero di natale spento, eloquente biglietto da visita di un gigante malandato e dimenticato.

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