Siccità, la Nurra chiede lo stato di calamità naturale
La municipalità scrive a Comune e Regione: «A secco anche i pozzi, in pericolo la sopravvivenza del bestiame»
Sassari Le aziende della Nurra sono già in ginocchio e la Municipalità gioca d’anticipo chiedendo lo stato di calamità naturale alla Regione. Un’azione forte che vede impegnati anche il Comune di Sassari, la Protezione civile e il Consorzio di Bonifica della Nurra. La situazione è drammatica perché la richiesta riguarda quelle aziende fuori dal Consorzio che rischiano di vedere morire di sete il bestiame. Anche se nemmeno all’interno del Consorzio la situazione è tranquilla, visto che la gestione delle quantità di acqua disponibile in una rete di 200 chilometri sta diventando problematica.
«Siamo solo in giugno, l’estate si preannuncia bollente e non potevamo più aspettare – dice Alessandro Colombino, presidente della Municipalità della Nurra –. Altre volte l’emergenza è stata dichiarata a fine luglio, stavolta la situazione è già critica. La preoccupazione maggiore è per le aziende di allevamento, il bestiame rischia di morire di sete, abbiamo bisogno che intervengano le autobotti. I pozzi da soli non bastano più, anche perché l’acqua sta diminuendo». Colombino ha così scritto al Comune: «Le riserve idriche attualmente disponibili sono insufficienti a coprire il fabbisogno delle aziende agrizootecniche della Nurra che ricadono al di fuori del comprensorio del Consorzio di Bonifica e l’acqua è necessaria non solo per l’utilizzo domestico ma anche per abbeverare il bestiame – dice–. La penuria riguarda le riserve idriche dei pozzi a sonda già a secco nelle aziende e ogni giorno gli allevatori si rivolgono a noi per far fronte a questo problema». La Municipalità chiede così al Comune, attraverso la Regione, la Protezione civile e il Consorzio di Bonifica, di avviare la procedura per il riconoscimento dello stato di calamità naturale. In più, il documento contiene la proposta di «un calendario programmatico per la distribuzione idrica, tramite autobotti, nelle aziende agrizootecniche operanti nel territorio della Municipalità».
La situazione è diventata critica a 360 gradi, ormai: «Le aziende in crisi sono tante, soprattutto nel Sassarese e nella parte nord della Nurra, quella che va da La Corte all’Argentiera. Già c’erano problemi con l’agricoltura, adesso anche il bestiame è in pericolo – dice Gavino Zirattu, presidente del Consorzio di Bonifica della Nurra –. E anche nel territorio di Alghero stanno cominciando a esserci problemi. Qualcuno sta andando avanti coi pozzi ma siamo solo all’inizio dell’estate. E anche garantire un approvvigionamento costante ed equilibrato all’interno del Consorzio è molto complicato, dobbiamo essere operativi giorno e notte, decidere aperture e chiusure, essere dappertutto per controllare ogni piccola realtà. Sarà un’estate durissima».