La Nuova Sardegna

Sassari

Il trasvolo

Un paziente attaccato alle macchine trasportato nella penisola con l’elicottero: è la prima volta

Un paziente attaccato alle macchine trasportato nella penisola con l’elicottero: è la prima volta

Complessa operazione portata avanti in collaborazione da Areus e Aou di Sassari

3 MINUTI DI LETTURA





Sassari Alla vigilia di Ferragosto, Areus ha eseguito il primo trasferimento extraregione in elisoccorso di una paziente in assistenza extracorporea (ECMO artero-venoso). Si tratta del macchinario che consente di ossigenare il sangue dei pazienti che si trovano in condizioni di insufficienza cardio-respiratoria.

La paziente, affetta da una patologia congenita, era stata ricoverata al Santissima Annunziata dell'Aou di Sassari. Le complicanze sopravvenute e legate alla patologia mettevano, però, a rischio la sua vita.

Per questo motivo i medici del Santissima Annunziata con la direzione strategica e il capo dipartimento Michele Portoghese hanno richiesto alla Centrale Operativa 118 dell’Azienda Regionale per l’emergenza urgenza, l’immediato trasferimento a un Centro di riferimento di III livello della penisola, uno dei pochi Centri in Italia specializzato nel trattare le patologie congenite dell’adulto, per eseguire un intervento salvavita.

«Areus è impegnata a incrementare e portare definitivamente a sistema tutti i percorsi sui trasporti secondari non urgenti e programmati in stretta sinergia con tutte le aziende sanitarie regionali alle quali già offre, consapevole del ruolo e delle competenze che le leggi regionali in materia le hanno affidato, la garanzia e il presidio dell'emergenza e urgenza extraospedaliera su tutto il territorio regionale – è il commento del commissario straordinario Angelo Maria Serusi -. Sarà pertanto compito di Areus, nei prossimi mesi, portare all'attenzione dell' Assessorato Regionale alla Sanità proposte operative in tal senso».

Areus ha quindi attivato una complessa procedura di gestione del paziente in ECMO (Ossigenazione Extracorporea a Membrana) che fino ad oggi era stata utilizzata a livello regionale, per pazienti affetti da insufficienza respiratoria grave e che in questo caso ha richiesto un allestimento specifico in grado di supportare la funzione cardio-respiratoria ed emodinamica del paziente.

A bordo dell’elicottero HEMS AW 139, dislocato nella elibase di Olbia, un team multidisciplinare di Areus e Aou di Sassari ha trasportato in sicurezza la paziente verso l’ospedale di destinazione con un volo della durata di circa tre ore. In cabina un gruppo con competenze specifiche per l’assistenza sanitaria, guidato dal dottor Andrea Balata, con l'infermiera Silvia Posadinu, la tecnica perfusionista Silvia Marongiu e il supporto dell’equipe dell'elisoccorso.

«Questo trasferimento extraregione rappresenta un passaggio importante per l’Aou di Sassari, hub di secondo livello. Qui mettiamo in sicurezza i pazienti complessi, li stabilizziamo e li accompagniamo verso il centro più adatto. In questo caso la sinergia con Areus ha funzionato dal primo minuto: valutazione condivisa, allestimento ECMO, coordinamento con la Centrale 118, autorizzazione e decollo dell’AW139, fino al handover con il centro specializzato nella penisola», ha detto il commissario straordinario di Aou Sassari Mario Carmine Palermo, sottolineando le varie fasi delle azioni adottate.

«In cabina e in reparto si è lavorato come un’unica squadra - ha concluso -, con ruoli chiari e comunicazione continua. Non è un episodio isolato: è il modello che vogliamo rendere standard, investendo su formazione, protocolli e attrezzature. L’obiettivo è semplice: ridurre i tempi, evitare barriere e prestare le migliori cure a ogni paziente».

La complessità dell'intervento è stata gestita quindi in maniera ottimale grazie alla strettissima collaborazione tra le Strutture e gli operatori sanitari coinvolti, aprendo una nuova prospettiva nella gestione dei casi complessi che necessitano di essere trasferiti ai Centri di riferimento extraregionali.

Primo piano
Indagini in corso

Cade dal terzo piano di un palazzo, grave una trentenne

di Gavino Masia
Le nostre iniziative