I racconti del Nue 112: «Tre anni di vite salvate»
Dal 2022 gestite oltre 2 milioni e 200mila chiamate da tutta l’isola
Sassari «Mia moglie sta per partorire, cosa faccio, cosa faccio?» grida un uomo al telefono, disperato e incapace di capire in che punto della 131 Dcn si trovi. Dall’altro capo, un’operatrice del Nue112 lo guida con calma, localizzando immediatamente l’auto in sosta, grazie alla tecnologia della centrale regionale di Sassari, mentre attiva il 118.
Nei minuti concitati che precedono la nascita, tra istruzioni precise, parole di conforto e quelle di stupore in sardo del neo papà – «Ohi, coru de babbu» – la bambina nasce, e poco dopo medici e ambulanza arrivano per trasferire mamma e neonata in sicurezza all’ospedale di Nuoro.
È uno dei momenti che raccontano meglio il lavoro della Centrale unica di risposta, nata tre anni fa in Sardegna, il 29 novembre 2022, e da allora diventata il cuore pulsante del sistema di emergenza dell’isola.
Varcare la soglia della Centrale Operativa del Nue112 di Sassari, significa entrare in un mondo sospeso tra calma apparente e tensione costante. Decine di monitor illuminati, telefoni sempre attivi, cuffie che gracchiano comandi e richieste, e 44 operatrici e operatori pronti - a turno - a intervenire in ogni istante, con la missione di salvare vite umane.
Negli ultimi tre anni la centrale ha gestito oltre 2 milioni e 200 mila chiamate, con una media di 2000 al giorno nei mesi invernali e 3000 in estate, con picchi (si è arrivati a 8000 chiamate in un giorno) durante eventi straordinari come incendi e alluvioni dell’estate 2024. Ogni telefonata è un nodo critico di informazioni e decisioni: «Una notte, intorno alle 2.30, riceviamo una chiamata da una voce femminile che chiede solo se fossimo i carabinieri per poi chiudere racconta un’operatrice – in quel momento non avendo altre informazioni, abbiamo allertato comunque i carabinieri che sono arrivati immediatamente, salvando la donna vittima di violenza da parte del compagno, che è stato poi arrestato».
In un altro caso, sempre durante il turno di notte, «arriva una chiamata da un cellulare, un ragazzo molto agitato ma che non parla con noi – spiega un’altra operatrice – dice solo “è tutta distrutta, meglio scendere e spingerla via”, capiamo che potrebbe trattarsi di un incidente, inoltriamo subito la segnalazione. Il giorno dopo sui giornali scopriamo che si trattava di un’auto schiantata contro vetture parcheggiate». Non mancano poi episodi più teneri: «Era quasi mezzanotte, mi chiama un bambino di dieci anni – racconta un’altra operatrice – fuori c’è musica altissima e non riesce a studiare, il giorno dopo ha una verifica importante.
Con serietà ci ha chiesto di mandare le forze dell’ordine così avrebbe potuto dormire e arrivare pronto a scuola». La tecnologia del Nue112, collegata al Centro elaborazione dati del Viminale, permette di geolocalizzare ogni chiamata in pochi secondi e di trasferire i dati agli enti di secondo livello – 118, carabinieri, polizia, vigili del fuoco e capitaneria – riducendo i tempi di intervento e aumentando la sicurezza.
Circa la metà delle chiamate ricevute risulta non appropriata, ma il sistema di filtro intercetta le chiamate inutili, concentrando le risorse su interventi reali e urgenti. Dal 2022 sono state gestite oltre 12mila chiamate di utenti stranieri, in inglese, francese, tedesco, arabo, cinese e giapponese, e la centrale continua a essere un punto di riferimento sull’isola. «Il nostro obiettivo – sottolinea Michela Cualbu, direttrice del Nue112 Sardegna – è rendere capillare l’uso dell’app Where Are U, che consente chiamate silenziose, chat o vocali, trasmettendo automaticamente la posizione del chiamante. Questo è fondamentale per gli utenti sordi, muti o in situazioni di pericolo come aggressioni o violenze domestiche». Stefano Sau, direttore sanitario di Areus, aggiunge che la Cur (Centrale unica di risposta) «ha migliorato l’efficienza del 118, consentendo agli operatori sanitari di concentrarsi sul dispatch accelerando la valutazione delle emergenze».
