La Nuova Sardegna

Sport

Tutto Cagliari

«Un'opportunità da non perdere»

Mario Frongia
Ficcadenti ieri durante il primo allenamento
Ficcadenti ieri durante il primo allenamento

Ficcadenti rassicura i tifosi del Cagliari: «Pochi ritocchi per volare»

17 agosto 2011
3 MINUTI DI LETTURA





ASSEMINI. In punta di piedi e con un filo di voce. Massimo Ficcadenti al Cagliari. Sul seggiolino di una giostra che gira vorticosamente. E lo mette di fronte al terzo turno di coppa Italia e al debutto in campionato col Milan nel giro di una settimana. Forse, un filino di preoccupazione nell'accomodarsi sulla panca propostagli da Cellino, deve averlo percepito.

L'ex allenatore del Cesena approda in rossoblù col "secondo" Bruno Conca (in C col Carbonia a metà degli anni '80), il preparatore atletico Mattia Toffuluti (docente di scienze motorie) e il preparatore dei portieri Ermes Fulgoni (già al lavoro con Buffon e De Lucia). Tecnico e staff si sono accasati con un biennale. Se si pensa alle dinamiche celliniane, un colpo mica male. «Giovedì sera mi ha chiamato il presidente, non ci ha messo molto a convincermi. Ci siamo intesi al volo» dice quasi sommessamente Ficcadenti. Fermano, è stato a un passo dal Cagliari nel 2004/05: Cellino, che scaricava Arrigoni, lo contattò. Non se e fece nulla. «E' vero, col Cagliari ci siamo incrociati in passato. Una scommessa? No, è un'opportunità molto interessante. Da non perdere».

- Cosa c'è in cima alla lista?
«La qualità. Iniziare da subito a lavorare bene con serenità e grande determinazione».

- La spaventa essere il 33esimo tecnico dell'era Cellino?
«Per nulla. Penso solo a far bene con la massima concentrazione. Quel che conta sono i risultati».

- Per riuscirci serve una rosa completa e di livello.
«Il Cagliari è una squadra con capacità importanti e buone individualità che può fare cose importanti. L'anno scorso ha fatto benissimo per tre quarti di campionato. Poi, una volta salva, ha rallentato. E' ovvio che per crescere occorre anche il resto: ambiente, giocatori e tifosi».

- Ficcadenti, l'organico è sottodimensionato.
«Lo sappiamo. La società lavora per completarlo. Ci sono ancora quindici giorni prima del debutto in campionato, un tempo sufficiente per trovare le pedine adatte. Il primo settembre faremo i conti. E ci sarà una punta».

- Meglio Giaccherini o Parolo?
«Ci serve un centrocampista e un attaccante».

- Ha avuto Cossu a Verona. Rischia di giocare esterno?
«Andrea è cresciuto molto e va valorizzato al meglio. Avrà la libertà di muoversi, anche in area. Ma tutti saranno messi nelle condizioni di dare il massimo».

- Tatticamente, che Cagliari immagina?
«Giochiamo con quattro giocatori dietro e a tre in mezzo. Poi, coi tre davanti si possono affrontare diverse soluzioni».

- Ritrova Nainggolan. Valutazioni?
«Radja è stato in assoluto la sorpresa della A. Col Piacenza lo trovai che faceva il trequartista. Lo misi in mediana: ha forza, potenza e tecnica. E può crescere ancora».

- I tifosi sono in subbuglio per l'esonero di Donadoni e il mercato sotto tono. Qual è l'approccio?
«Vincere, magari giocando bene».

- Ha già sentito l'ex ct?
«No, lo farò in seguito. Questi momenti fanno parte del nostro mestiere. Ora devo mettermi al lavoro con la testa leggera. E spero che i tifosi siano al nostro fianco».

- Sabato 26 c'è il Milan. L'anno scorso col Cesena fu il botto. Ci ha pensato?
«No. Non guardo mai il calendario e penso a una gara per volta. Poi, quel Milan era in fase di assestamento, ora è solido e maturo. E noi dobbiamo pensare all'Albinoleffe».

- Ficcadenti, che obiettivo le ha posto Cellino?
«Andare il più in alto possibile».
In Primo Piano
Trasporti

Aeroitalia, voli in overbooking: è polemica su call center e check-in online

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative