La Nuova Sardegna

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«Il mio Tavoni cresce L’obiettivo resta un posto nei playoff»

di Piero Garau
«Il mio Tavoni cresce L’obiettivo resta un posto nei playoff»

Divisione C di basket, il coach Pietro Carlini è soddisfatto «I giovani migliorano, possiamo far divertire i nostri tifosi»

15 novembre 2013
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SASSARI. Dopo aver allenato la scorsa stagione l'Olbia, è tornato alla guida del Tavoni Sant'Orsola nella Divisione C, con l’entusiasmo di sempre e in più lo stimolo di voler far bene a Sassari. in casa. Pietro Carlini è il coach della seconda squadra di basket della Sardegna.

E’ un privilegio allenare il Tavoni?

«E’ un grande onore essere stato scelto per allenare questo prestigioso sodalizio, è una grande responsabilità guidare la seconda squadra sarda, dopo la Dinamo. Quando la società mi ha chiesto la disponibilità esisteva una sola risposta: sì, senza il minimo dubbio».

Soddisfatto della rosa?

«Assolutamente. Con questa crisi essere riusciti a costruire intorno alla zoccolo duro formato da Pisano, Tola, Desole e Pilo, un buon gruppo di giovani, è stata un impresa. Mi ritrovo nel roster ragazzi del 92/93/94 e del 96, tutti con una gran voglia di dimostrare di meritare la maglia che indossano. Ragazzi con ampi margini di miglioramento che sono certo ci daranno una mano per raggiungere i nostri obiettivi».

Quali obiettivi?

«Come è tradizione del Sant'Orsola, massima sincerità e rispetto per i nostri tifosi. Dobbiamo dire che siamo sì una buona squadra ma non siamo, almeno per ora, in grado di poter competere per le prime quattro posizioni. Il nostro obiettivo sono i playoff arrivando tra il quinto e il settimo posto».

Il gruppo cresce, sono arrivati i primi successi.

«L'intesa tra “vecchi” e giovani è in continuo sviluppo, chiediamo solo un po’ di pazienza ai tifosi, non resteranno delusi».

I giovani?

«Sono consapevoli di indossare una maglia prestigiosa, ma sia io che la dirigenza li abbiamo messi subito a proprio agio non caricandoli di responsabilità. Vogliamo che scendano sul parquet tranquilli, i tifosi li incoraggiano, li hanno capiti. Loro devono pensare a giocare dando sempre il massimo, come tradizione di ogni giocatore che indossa la maglia nero arancio del Tavoni Sant'Orsola».

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