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E all’allenamento il tifo sale alle stelle

di Andrea Sini
E all’allenamento il tifo sale alle stelle

Ieri pomeriggio “Incursione” a sorpresa di 250 fedelissimi

18 giugno 2015
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SASSARI. La vicinanza dei tifosi e la serenità di chi sa che, comunque, la serie è tutt’altro che finita. Dinamo regolarmente al lavoro, ieri pomeriggio, sul parquet del PalaSerradimigni per preparare la terza sfida della finale scudetto con Reggio Emila, un match che avrà un peso enorme sulla serie. La squadra è rientrata a Sassari nella tarda mattinata di ieri e durante la seduta di lavoro pomeridiana al PalaSerradimigni ha trovato una bella sorpresa.

Dopo gli esercizi di stretching, proprio al momento di iniziare il lavoro con la palla, un gruppo di oltre cento tifosi del Commando ha fatto irruzione in settore D e, aggiungendosi al centinaio di tifosi che già stavano seguendo il riscaldamento sin dall’inizio, ha iniziato a cantare e battere le mani come se i biancoblù fossero in campo per una partita.

«Dai ragazzi noi ci crediamo», «Devi vincere» e «Chi non salta non ci crede», in un crescendo che ha colto alla sprovvista i giganti sassaresi. Che si sono fermati e per qualche minuto sono rimasti a godersi lo spettacolo, con Edgar Sosa più sorridente che mai, impegnato a battere le mani al ritmo dei cori.

Una decina di minuti di vera e propria torcida, con qualche vessillo biancoblù e dei quattro mori sventolato dalla gradinata e la squadra che ha poi ripreso ad allenarsi regolarmente. I 250 fedelissimi si sono poi accomodati sui seggiolini e hanno seguito in silenzio il lavoro in camnpo sino alla fine l’allenamento, tributando un grande applauso conclusivo alla truppa di Meo Sacchetti.

Dopo gli sfoghi di martedì notte sui social network, preseguiti per tutta la giornata di ieri, una parte consistente del popolo biancoblù ha dunque deciso di fare sentire fisicamente il proprio sostegno alla squadra. Una dimostrazione d’amore che va al di là della delusione per le due brutte prestazioni viste nelle sfide di apertura della finalissima.

Un affetto che oggi si trasformerà ancora una volta in tifo e sostegno per i quaranta minuti forse più “pesanti” di questa serie.

«Questa “incursione” inattesa è una cosa che ci fa molto piacere – dice Stefano Sardara, che si è goduto il momento da una poltroncina a bordo campo –. Questo dimostra che la città e i tifosi sono con noi. La serie contro Milano è stata durissima e ora dobbiamo fare uno sforzo in più per calarci in una serie che di fatto è completamente diversa. Non ho mai dubitato del nostro pubblico, ma avere una manifestazione diretta da parte dei tifosi in un momento come questo è davvero un bel segnale. Il fattore campo è molto importante e sappiamo che se vogliamo raddrizzare in qualche modo la serie non possiamo non partire da queste due importanti sfide di fronte ai nostri tifosi».

L’assalto della Dinamo al titolo tricolore riparte dunque dal calore dimostrato dai 250 tifosi arrivati al palazzetto ieri sera, e dai 5mila che oggi renderanno bollente il vecchio impianto di piazzale Segni. Il resto, ovviamente, lo dovrà fare la truppa di Sacchetti, che da sgangherata dovrà tornare a essere unita e solida.

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