La Nuova Sardegna

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E ora c’è pure il pasticcio dei calendari

Rossoblù inseriti in serie D (al via domenica), l’iscrizione scade venerdì

02 settembre 2015
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SASSARI. Domenica la Torres dovrebbe giocare una gara di un campionato, la Serie D, alla quale non è ancora formalmente iscritta. È uno degli aspetti paradossali della inquietante vicenda che vede la squadra sassarese subire un pesantissimo attacco da parte di una giustizia sportiva che in quanto a paradossi non scherza. Ma intanto, la Torres, così come altre società interessate come Teramo, Viterbese, Forlì, ha chiesto ufficialmente alla Lega Pro il blocco dei campionati. Un provvedimento indispensabile per poter avere l’opportunità di allestire una linea difensiva davanti al Collegio di Garanzia del Coni che giudicherà in terzo grado la legittimità della condanna della Torres alla retrocessione.

Così, solo se sarà necessario la domanda di iscrizione al campionato di Serie D sarà inoltrata, nei termini concessi, entro le ore 19 di venerdì prossimo. A quel punto, è evidente che alla squadra rossoblù dovrà essere concesso un rinvio adeguato a poter costruire una squadra con la quale partecipare a questo campionato. È evidente che per la squadra sassarese non ci sarà comunque il debutto domenica nel derby con l’Olbia: la Torres ha già chiesto il rinvio e la società gallurese avrebbe dato piena disponibilità.

Già domani, dunque, il tribunale del Coni dovrà comunque decidere se l’ammissibilità dell’appello della Torres e delle altre società. Poi, in attesa di conoscere le motivazioni dei giudici di secondo grado, il pool degli avvocati della società potranno stendere il ricorso vero e proprio col quale chiederanno l’annullamento della sentenza di secondo grado e la riammissione della Torres in Lega Pro. Un rinvio dell’inizio del campionato diventerà inevitabile soprattutto se domani il Collegio di Garanzia del Coni accoglierà il ricorso del Seregno e di altre sei società di Serie D col quale si chiede il ripristino a 60 squadre del format della Lega Pro. E riammettere altre sei squadre non sarà casa facile ne rapida. Questo pronunciamento, che dovrà tener conto del caso Novara della passata stagione, è molto atteso e anche temuto dalla Figc che ha fatto sapere, tramite il presidente Tavecchio, di essere contrario al ritorno ai tre giorni da 20 squadre.

Daniele Doro

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