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Cade nel tranello e butta giù Marquez

di Cristiano Marcacci
Cade nel tranello e butta giù Marquez

Penalizzato, Rossi replica: «Mi ha fatto perdere il Mondiale»

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di Cristiano Marcacci

È successo come quando, in bicicletta, c’è un cane randagio che ti prende di punta e mira alle caviglie. Infastidito, ti fai prendere dalla rabbia, aspetti che ti arrivi sotto e poi gli affibbi un calcio deciso e ben assestato. Per togliertelo di torno e, soprattutto, per fargli capire che non è aria. Sulle strade di tutti i giorni anche se non è bello può anche succedere, si tratta, al limite, di un eccesso di legittima difesa. Ma sulle piste del Motomondiale, e per giunta nella prima delle due gare che sono chiamate a risolvere il rebus di un titolo iridato, non può accadere.

Così non va bene, caro Valentino Rossi. Nemmeno la petizione lanciata su Change.org, dal titolo “Cancel the penalty to Valentino”, può cambiare i fatti: il supercampione in odore di decimo alloro e di leggenda, quello da cui ci si aspetta che l’esperienza e la lucidità rappresentino una bussola inossidabile, è caduto in pieno nella trappola tesagli dal campioncino Marc Marquez, quello che in camera da letto aveva il poster dell’allora suo idolo e che si è velocemente trasformato nel suo più acerrimo nemico. Colui che sta porgendo su un vassoio d’oro l’iride al connazionale Jorge Lorenzo. Il Dottore ha sbagliato completamente diagnosi, si è fatto prendere dai nervi e ha rovinato tutto.

A Sepang il Mondiale cambia verso alla curva 14. Nei giri precedenti i deboli di cuore si erano allontanati dalla tv. Mentre Dani Pedrosa e Jorge Lorenzo guadagnavano decimi su decimi, la lotta per la terza posizione tra Rossi e Marquez si faceva incandescente. Sorpassi e controsorpassi al limite, staccate “impiccate”, sportellate accennate. Vale “sbrocca”: gli si materializzano intorno i fantasmi di Phillip Island, si convince ulteriormente che Marquez abbia il solo obiettivo di fargli perdere il Mondiale e si fa rapire dalla collera. Le immagini sono eloquenti: rallenta deliberatamente il passo in entrata di curva, aspetta che Marquez gli si affianchi e poi lo “accompagna” sempre di più verso l’esterno. Marquez cerca ovviamente di recuperare la giusta traiettoria, ma a pochi metri dall’inizio della via di fuga ecco che Marquez si appoggia, Valentino fa scattare la gamba sinistra verso la moto dello spagnolo, che si sbilancia e cade.

Sui social gli appassionati si spaccano subito in due, tra colpevolisti e assoluzionisti. C’è chi invoca alla bandiera nera, e invece la direzione gara prende tempo. Fa andare avanti la corsa e la fa terminare senza decidere. Vince il “rinato” Pedrosa davanti a Lorenzo e a Rossi, ma tutto finisce in secondo piano, compresi il formidabile sesto posto di Lorenzo Petrucci e i successi di Johann Zarco (già laureatosi campione del mondo) in Moto2 e di Miguel Oliveira in Moto3.

Occorre aspettare più di un’ora dallo sventolio della bandiera a scacchi per capire le intenzioni dei giudici. Nel frattempo, Rossi e Marquez vengono convocati nella “race direction room”, dove irrompe anche lo stesso Lorenzo, al grido di “Lo dovete penalizzare!!!”. Il clima va in ebollizione, tutti aspettano il verdetto.

Eccolo: Rossi è stato, giustamente, ritenuto la causa del “defenestramento” di Marquez e viene penalizzato con la decurtazione di tre punti dal patentino. Aggiunti a quello “perso” a Misano, la somma fa quattro, quanto basta per dover partire in ultima posizione dalla griglia dell’ultimo Gp a Valencia. Dove, davanti ai suoi tifosi, Jorge Lorenzo si presenterà con uno svantaggio che ora è di soli sette punti, ovvero niente rispetto alla penalità che pesa su Rossi. Se Lorenzo vince, l’altro deve sperare in una rimonta fino al secondo posto, se Lorenzo è secondo dovrà essere terzo.

Sempre che Vale si presenti in Spagna: «Ora dovrò decidere», si è lasciato sfuggire, in preda sempre alla rabbia per l’atteggiamento ostile e, anche se non ce lo dirà mai, alla consapevolezza di aver sbagliato.

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