La Nuova Sardegna

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Calvani: «Segnali confortanti»

Il coach sassarese esalta l’atteggiamento dei biancoblù: «Tutti hanno fatto la loro parte»

04 febbraio 2016
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SASSARI. Calvani sicuramente soddisfatto dopo la vittoria sulla formazione ungherese che aveva segnato in maniera mnegativa l’avventura nelle Last 32 sella sua squadra: «Direi che c’è stata una buona risposta da parte della squadra, specie sotto il profilo dell’atteggiamento. Vedere un Logan che pressa Wittmann per 15 secondi, o Alexander che anticipa a metà campo l’avversario è un segnali che mi fa ben sperare in un atteggiamento nuovo da parte della squadra. Ma tutti hanno fatto la loro parte, come Jack Devecchi, ndc) in difesa e Petway, che ha dato un grosso contributo». Calvani spiega che la gara con lo Szolnoki non era affatto facile come alcuni momenti del match potrebbero aver fatto pensare: «Sappiamo di essere stati gli unici e ad aver perso con loro, ma gli ungheresi hanno pur sempre trascinato il Galatasaray all'ultimo quarto, e la squadra turca oggi ora ha perso a Saragozza, risultato che certifica in qualche modo che le nostre difficoltà in Spagna non erano casuali».

Bisognava vincere, si riaprono i giochi? «Eravamo obbligati a vincere – risponde Calvani – e ora siamo obbligati a vincere a Istanbul mercoledì prossimo. È cambiato poco nella sostanza, se non che questo successo ci consente di giocarci tutto nell’ultima gara». Poca roba, insomma. A tratti la gara sembrava chiusa, anche se qualche calo ha ridato slancio ai magiari: «Non sono proprio felicissimo di tutta la partita – confessa il coach sassarese – , ma rispetto a quello che siamo stati a Brindisi e oggi c’è un miglioramento notevole in quanto a presenza sul campo. La squadra ha bisogno di fare, e fare tanto». A chi gli chiede della mancata presenza di D’Ercole, dato tra i partenti: «Non dovete chiederlo a me, ma al giemme Pasquini, io ho già il mio daffare per allenare». E sull’accoglienza del pubblico a Kadji «Avevamo la possibilità di scegliere tra diversi giocatori, non ho avuto dubbi per la versatilità che lo contraddistingue e mi consente un utilizzo ingrado di metter in crisi in vari modi l'avversario. Sono contento del gradimento del pubblico per questa scelta».

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