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Il Livorno rovina la festa rossoblù

di Roberto Muretto
Il Livorno rovina la festa rossoblù

Il Cagliari, avanti di due gol, si fa raggiungere dai toscani. Pagata cara l’espulsione di Munari

01 maggio 2016
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INVIATO A CAGLIARI. Per un'ora il Cagliari è stato in serie A. Il doppio vantaggio (gol di Giannetti e rigore trasformato da Joao Pedro) sembrava aver messo al sicuro la gara. Invece il Livorno è stato capace nell'arco di 3', sfruttando le "follie" dei rossoblù, di rimettersi in piedi e rovinare una festa già preparata e pronta ad esplodere. Una delusione. Una grande delusione di una tifoseria che ha incitato la squadra dal primo all'ultimo minuto, sostenendola nei momenti difficili. L'espulsione di Munari (troppo severa) è stato l'episodio decisivo. Quello che ha cambiato la sinergia del match e tolto al Cagliari le certezze che si era costruito. Mancava più di mezz’ora alla fine e da qual momento le cose sono cambiate. Le scelte del mister non hanno convinto del tutto e anche le sostituzioni, soprattutto quella di Giannetti nel finale, è sembrata forzata e priva di logica. La serie A, comunque, è sempre lì, a un tiro di schippo. I punti di vantaggio sulla terza, il Trapani, restano otto e tre soltanto le gare da giocare. Serve ancora un piccolo sforzo, magara da fare a Bari nell'anticipo di Venerdì.

Rischio. Grande la responsabilità che si assume Massimo Rastelli. L'allenatore del Cagliari cambia modulo e stravolge la formazione. Passa al 3-5-2 con Murru e Balzano esterni di un centrocampo nel quale Di Gennaro e il "faro", Munari e Deiola giocano vicini al compagno per fare spazio agli inserimenti da dietro dei laterali. Salamon viene preferito a Ceppitelli al centro della difesa in un reparto completato da Pisacane e Capuano. Il Livorno si schiera con un modulo speculare a quello rossoblù, sicuramente più prudente. Vantaggiato è l'unica punta, supportato da Valoti.

Liberazione. Non è facile attaccare la munitissima difesa del Livorno. In mezzo al campo c'è un gran traffico, trovare corridoi non è facile. Si capisce che il gol può arrivare da una situazione di palla inattiva. E infatti il Cagliari sblocca la gara con Giannetti dopo che il palo respinge una conclusione di testa di Deiola. Sulla ribattuta, Murru è bravo a pescare libero il compagno al centro dell'area, l'attaccante non perdona. I rossoblù al momento sono in serie A, dagli altri campi arrivano notizie confortanti.

Arbitro protagonista. Dopo una manciata di minuti della ripresa, il signor Pinzani decide che il fallo da dietro di Munari su Schiavone è da rosso diretto. Troppo fiscale il fischietto siciliano. Le immagini televisive chiariscono che l'intervento non è da “gentleman” ma nemmeno da espulsione. Il Cagliari soffre per qualche minuto ma poi trova il contropiede giusto. Joao Pedro (entrato al posto di Sau) lanciaMurru in area. Moscati lo abbatte. Il rigore è netto, il brasiliano lo trasforma con freddezza. La gara sembra in ghiaccio ma il Livorno non molla.

Dal paradiso… Alla polvere. Bastano 3' al Livorno per riportare Il Cagliari… in serie B. Gli amaranto accorciano le distanze con Vantaggiato che trasforma un rigore concesso per fallo di Di Gennaro su Schiavone. I rossoblù accusano il colpo e pochi secondi dopo subiscono la rete del pareggio con Biagianti che approfitta di un erroraccio di Balzano che resta immobile. E' una gomitata allo stomaco che toglie il fiato ai rossoblù. Rastelli si gioca le carte Tello e Cerri. La squadra è generosa, nonostante con l'uomo in meno si butta in avanti alla ricerca di quel gol che farebbe scattare i festeggiamenti. Ma non arriva. I tifosi capiscono che i giocatori hanno dato tutto, e capiscono anche la loro delusione. Gli riempiono di applausi, dimostrando grande maturità. D'altronde la festa è soltanto rimandata, si spera, di sei giorni. Serve Un po’ di pazienza

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