«Piraino denunci, ma il Comune non può restare a guardare»
Da Salvatore Sanna, consigliere comunale di Sassari, riceviamo e pubblichiamo. «Ho ascoltato le dichiarazioni rese a un’emittente televisiva dal presidente della Torres Piraino e non posso nascondere...
Da Salvatore Sanna, consigliere comunale di Sassari, riceviamo e pubblichiamo.
«Ho ascoltato le dichiarazioni rese a un’emittente televisiva dal presidente della Torres Piraino e non posso nascondere un misto fra preoccupazione e perplessità. Sstiamo parlando di una vicenda che non tocca solo aspetti sportivi e calcistici perché riguarda un pezzo di storia della nostra città e perché contribuisce a portare il nome di Sassari nel resto del Paese. Ebbene, le mie perplessità e la mia preoccupazione sono originate dalla distanza abissale che, proprio dalle parole di Piraino, emerge tra la nuova dirigenza e la città. Lamenta un clima ostile della quasi totalità dell’informazione locale, con accuse sulle quali mi permetto di dissentire sia nella sostanza che sui toni utilizzati. Il presidente parla di 50 tifosi ostili e di un clima che definisce mafioso e camorrista. Affermazioni gravi, anche se riferite a un gruppo ristretto della nostra comunità. Se si sono verificati episodi che il presidente ritiene di dover denunciare alle forze dell’ordine o alla magistratura compia i passi che reputa opportuni ma senza esasperare oltre modo i toni. E’ evidente che qualcosa non va nel rapporto tra la nuova dirigenza i tifosi e la città. Non sono contrario a una proprietà non sassarese della Torres ma a questo punto credo si debba guardare alle risorse imprenditoriali della città. Al contrario di quel che si è detto sono certo che nel territorio ci siano persone in grado di acquisire e gestire la Torres, attivando sinergie con altre realtà del territorio e senza quell’isolamento nel quale sembra si sia rinchiusa l’attuale dirigenza.
Credo che anche l’amministrazione comunale in questa vicenda debba svolgere un ruolo forte e non neutrale, la Torres non può essere abbandonata al proprio destino, e non basta acquistare la Torres per acquisire tutto il patrimonio storico e sportivo che è e rimane di tutta Sassari.
Piuttosto che lanciare accuse gravi e generiche forse sarebbe giusto che anche la nuova proprietà si domandasse se ci siano responsabilità anche nel suo operato e nel modo in cui si è approcciata alla realtà della nostra città. Forse se il rapporto che si è creato è così difficile la cosa migliore sarebbe restituire la Torres a Sassari e ai sassaresi.
Salvatore Sanna