Baioni: «È una Dinamo che ci crede»
Il vice allenatore dei sassaresi fa il punto dopo 10 giorni di lavoro: «Giocatori estremamente ricettivi e disponibili»
OLBIA. Responsabilità e sensazioni positive; impegno costante e un livello alto di ricettività. Dieci giorni di lavoro alle spalle e tanto fieno già messo in cascina, con la prospettiva di continuare a crescere. Giacomo Baioni preferisce guardare avanti, ma nella sua testa la nuova Dinamo, che sta lavorando sodo nel ritiro di Olbia, ha già preso una forma chiara.
«Parlare di sensazioni positive in questa fase della preparazione è quasi una banalità – dice il primo assistente di Federico Pasquini, alla sua prima stagione a Sassari – ma giudico estremamente soddisfacente il lavoro svolto sinora. Mi fido molto delle risposte che i giocatori danno, perché loro sul campo hanno sensazioni che neppure noi addetti ai lavori, a pochi passi da loro, riusciamo ad avere. Se sta tutto procedendo nel migliore dei modi è soprattutto perché abbiamo a che fare con professionisti di grande livello».
Quarant’anni, pesarese, Baioni vanta esperienze importanti con la Mens Sana Siena, la JuveCaserta e con il settore Squadre nazionali della Fip. Coach Pasquini, al momento di decidere la composizione del suo nuovo staff, ha puntato a occhi chiusi su di lui. «Avere responsabilità fa piacere – sottolinea Baioni – Federico ha puntato su di me e devo dire che ha dato immediatamente seguito alle parole che ci siamo detti in ufficio. È una persona molto diretta, con una visione del basket moderna e molto vicina alla mia. Ha le idee chiare e accetta il confronto. Questo per me è fondamentale: è giusto che l’ultima parola sia la sua, ma c’è sempre un margine per parlare e discutere. Se non sono convinto di qualcosa mi sento libero di dirglielo».
Nell’ambiente c’era molta curiosità per quanto riguarda l’idea di pallacanestro professata da Pasquini, che in tanti anni a Sassari si è fatto apprezzare quasi esclusivamente come dirigente e uomo-mercato. L’intensità di questi primi allenamenti e la cura dei dettagli la dicono lunga su quella che sarà la nuova Dinamo. «È ancora presto, ma in questi dieci giorni ci sono stati carichi importanti. Il preparatore Boccolini è estremamente capace e le sue tabelle sono molto complete, perché vanno a toccare tutto ciò che serve all’atleta. Nel lavoro della mattina sui fondamentali i ragazzi sono molto ricettivi e negli allenamenti in campo del pomeriggio c’è grande competitività. Abbiamo messo tanta carne al fuoco anche dal punto di vista tattico – conferma il tecnico pesarese – per poi sgrezzare le varie situazioni. Nelle prime amichevoli ci aspettiamo anche un po’ di confusione, da questo punto di vista, ma a oggi gli obiettivi primari della preparazione sono stati centrati».
Qualche elemento l’ha sorpresa in positivo? «Sicuramente i giovani Monaldi ed Ebeling, che stanno dimostrando di essere già competitivi. Ma la cosa più positiva è il fatto che stiamo ritrovando sul campo le peculiarità dei singoli per i quali li avevamo scelti. Penso alla grande qualità con e senza palla di Carter, o al ritmo alto e all’estemporaneità delle giocate di Johnson-Odom».
A proposito del torneo in programma questo weekend al Geopalace, l’assenza del centro titolare Olaseni costringerà i sassaresi ad avere un assetto molto diverso rispetto a quello previsto per la stagione? «Lideka ha lo stesso ruolo ma le sue caratteristiche sono molto diverse. Quando avremo entrambi ci saranno situazioni che si concluderanno in maniera completamente differente. Per il momento – conclude Giacomo Baioni – mancherà la specificità offensiva nelle soluzioni previste per Olaseni, ma nel frattempo il cuore della Dinamo, quello fatto di applicazione, aggressività e motivazione che vedremo tutto l’anno, è già presente».