La Nuova Sardegna

Sport

Pasquini se la gode: «Stiamo diventando una squadra vera»

di Mario Carta
Pasquini se la gode: «Stiamo diventando una squadra vera»

Il coach dei sassaresi è soddisfatto: «Ottima partita Grande intensità in difesa, è quello che avevo chiesto»

31 ottobre 2016
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. «Abbiamo fatto un’ottima partita, una partita importante soprattutto a livello difensivo. E’ questo che avevo chiesto ai miei ragazzi perché per l’attacco serve più tempo, dobbiamo ancora conoscere a fondo le caratteristiche di tutti e per creare un sistema serve tempo. Contro Pesaro abbiamo messo in campo una grande intensità difensiva e questo ci ha permesso di evitare i black out che ci sono costati cari in Ungheria e contro Reggio Emilia, e di crescere ancora consolidando le basi per creare una squadra vera».

Federico Pasquini è palesemente soddisfatto, in sala stampa a fine gara. Ieri in panchina ha tenuto a lungo la giacca, così come la sua squadra non ha mai cambiato abito per tutti i 40’, dimostrando una costanza che si è rivelata vincente. Non in tutti i singoli, magari, ma nell’insieme e nel collettivo sì, ed è anche per questo che la Dinamo ha vinto: «Sarà anche banale da dire – prosegue l’allenatore dei sassaresi –, ma dobbiamo essere squadra. Contro Pesaro soltanto un giocatore, Lacey, ha superato i 25 minuti di impiego. Abbiamo avuto diversi protagonisti, a partire da Carter e dal suo avvio da tre punti, Lacey gli ha fatto molto male, poi è stata la volta di Stipcevic e di volta in volta di tutti gli altri, e tutti si sono sbucciati le ginocchia come gli chiedo io. La Dinamo ha dimostrato di avere la volontà di andare oltre, ha sopperito all’assenza di Sacchetti e al minutaggio di Savanovic con Devecchi e tutti gli altri e mi è piaciuta anche l’intensità a rimbalzo: abbiamo vinto 35-30 andando in cinque al tagliafuori anche con i piccoli».

Poco da dire sui singoli («Monaldi ci ha dato grande energia soprattutto in difesa), con quasi sei uomini in doppia cifra e tutti a referto escluso la sfortunato Ebeling, ma perché D’Ercole non ha giocato? Problemi fisici come Sacchetti?

«Brian lo seguiamo giorno per giorno, oggi non poteva giocare. Vedremo domani. Lollo è garantito, nei primi due quarti non è entrato e sul +20 faccio entrare un ragazzino, non D’Ercole». Mercoledì si torna in campo, in Champions: arriva lo Charleroy. «E’ una squadra estremamente fisica, come tutte a questo livello. Ma adesso godiamoci questa vittoria – conclude Pasquini –, da domani ci penseremo.

Primo piano
Caro vita

Inflazione fuori controllo, la spesa è una via crucis: «Giusto azzerare l’Iva»

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative