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La voglia di riscatto di Federico Pasquini: in campo per vincere

dall’inviato
La voglia di riscatto di Federico Pasquini: in campo per vincere

Il coach biancoblù non vuole sentire parlare di calcoli: «Bisogna resettare subito la sconfitta con Milano»

21 febbraio 2017
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«Giocheremo per vincere, non possiamo permetterci calcoli di nessun genere». Nella mente di Federico Pasquini è ancora fresca la sconfitta contro l’Ea7 Milano, ma gli impegni internazionali incombono e l’imperativo è sempre il solito: resettare tutto il prima possibile.

Come si affronta una partita decisiva come questa, dopo tre gare durissime e la delusione per una sconfitta arrivata sulla linea del traguardo?

«Se giochi pensando al +22 dell’andata è matematico che andrai a bruciare in un attimo il vantaggio – dice il coach biancoblù –. Andiamo ad affrontare il secondo tempo di questa sfida col Nymburk e dobbiamo assolutamente partire dallo 0-0, dando tutto per vincere di 1. Non possiamo fare calcoli».

I cechi vi aggrediranno sin dalla palla a due.

«Giochiamo con una squadra che nel suo palazzetto ha sempre vinto e che è reduce dalla vittoria nella finale della loro coppa nazionale. Con una differenza, anzi tre: loro hanno giocato due partite, hanno avuto impegni assai meno intensi e non hanno dovuto viaggiare. Ma non voglio nessun tipo di scuse, anche se 4 partite in 5 giorni sono una roba tosta: ci teniamo moltissimo ad andare avanti in questa coppa. Non voglio pensare a quante energie avremo, dobbiamo averne e basta, non dobbiamo pensare alle tre partite e al fatto che si gioca di martedì. Dobbiamo essere una squadra vera anche su questo».

Teme di più la tenuta mentale o fisica della sua squadra?

«Sono due cose che di solito vanno di pari passo. La Final Eight è bellissima ma ti toglie tanto, noi dobbiamo essere adirati per non avere vinto, ma dobbiamo avere la consapevolezza di quello che abbiamo fatto. È vero che chi perde viene dimenticato, ma spero che la Dinamo sia riuscita a lasciare qualche messaggio a livello di gioco e di pubblico. Avete visto che spettacolo i nostri tifosi?».

Cosa resta personalmente di questa Final Eight?

«Mi resta la convinzione che stiamo lavorando bene. Tempo fa dicevo che saremmo diventati una squadra tra febbraio e marzo e stiamo venendo su bene. Ogni vittoria è stata durissima, siamo una squadra operaia, si gioca con grande sacrificio, ma vedo tanta disponibilità. Contro Avellino, Brescia e Milano, con tre spartiti completamente diversi, abbiamo sempre giocato la nostra partita. Questo è un gruppo che adoro. Per questo Rimini mi lascia tanto dentro a prescindere dai risultati». (a.si.)

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