La sfida mancata e un doppio brindisi alla Siesta
Omar Magliona festeggia il suo tris alla Scala Piccada, Farris rinvia la sfida perchè arriva Sergio jr
31 ottobre 2017
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ALGHERO. E’ stata una Scala Piccada bellissima per lo spettacolo offerto dai piloti e per il solito colpo d’occhio regalato dai tifosi che hanno affollato i tornanti lungo la salita per la Siesta. E’ stata la cronoscalata dei record per i tempi impiegati da Omar Magliona e per il numero degli iscritti. E’ stata l’ennesima, bellissima, pagina di una storia infinita, che si sussegue una generazione all'altra, di padre in figlio. Anzi, da quest’anno, da padre a figlio a... nipote. Sui tornanti di Scala Piccada non si respira soltanto il profumo della benzina bruciata o dei pneumatici surriscaldati dall'asfalto delle curve che portano alla Siesta. Ma si vivono anche storie di amicizia vera. Due nomi su tutti: Sergio Farris e Uccio Magliona. Due "animali” da battaglia, entrambi affetti da artrosi galoppante sul piede destro, quello dell'acceleratore, che non riuscivano a sollevare.
Una amicizia ruvida condita da una rivalità infinita: algherese il primo e sassarese il secondo, un coktail pericoloso. Ma amicizia. Chi li ha frequentati ricorda con nostalgia le battutacce della vigilia, ma soprattutto quelle post gara, a seconda del risultati di uno o dell'altro. Sergione ha vinto la Scala nel 1980, Uccio fece doppietta nell'81 e 82. A volte sostituivano il più banale " ciao " con un robusto e significativo " vaffa..." ma poi ancora insieme, come se niente fosse. Insieme per un sovralluogo sul percorso, per portare i documenti della gara in prefettura e da don Franco di Suni, negli uffici dall'Aci di viale Adua.
Sergio se ne andato qualche anno fa e per tanti è difficile dimenticarlo. Il gene degli ottani lo ha lasciato al figlio, Sergio Junior, che quest’anno non ha potuto partecipare alla gara sulla quale il padre ha scritto un pezzo importante della storia dell'automobilismo sardo. Il driver sassarese si trova lontano dalla Sardegna perchè sta per diventare papà per la prima volta. La moglie Francesca, una ragazza siciliana, ha scelto di partorire a casa ma si è dovuta arrendere sulla scelta nome: Sergio, come il padre e il nonno.
Anche Uccio Magliona ha trasferito il gene dei motori al figlio Omar. Ed è stato un trasferimento a pieno carico visto che il "ragazzo" è pluricampione italiano di velocità in salita. E anche Omar "soffre" di quel problemino al piede destro, sembrerebbe incurabile. Pezzi di storia di ieri e di oggi che rappresentano lo straordinario volume della memoria che racconta delle corse in salita dell'Isola. I due hanno trasferito la loro rivalità dovunque in Sardegna: a Campuomu, alla Dorgali Galleria, Iglesias Sant' Angelo, Cuglieri La Madonnina, Bunnari Osilo, dovunque ci fossero traguardi da tagliare. Se l'automobilismo sportivo targato Quattromori è cresciuto negli anni lo si deve a loro e tanti altri protagonisti della storia del volante: da Franco Locci al Brizzolato (Franco Balestri), Antonello Palmas, Ferruccio Deiana, Gianni Dettori, Carlo Scarra, Vittorio Carlino, Ignazio Sechi, Fraghì,Vacca e tanti altri. Troppi per ricordarli tutti. (g.o.)
Una amicizia ruvida condita da una rivalità infinita: algherese il primo e sassarese il secondo, un coktail pericoloso. Ma amicizia. Chi li ha frequentati ricorda con nostalgia le battutacce della vigilia, ma soprattutto quelle post gara, a seconda del risultati di uno o dell'altro. Sergione ha vinto la Scala nel 1980, Uccio fece doppietta nell'81 e 82. A volte sostituivano il più banale " ciao " con un robusto e significativo " vaffa..." ma poi ancora insieme, come se niente fosse. Insieme per un sovralluogo sul percorso, per portare i documenti della gara in prefettura e da don Franco di Suni, negli uffici dall'Aci di viale Adua.
Sergio se ne andato qualche anno fa e per tanti è difficile dimenticarlo. Il gene degli ottani lo ha lasciato al figlio, Sergio Junior, che quest’anno non ha potuto partecipare alla gara sulla quale il padre ha scritto un pezzo importante della storia dell'automobilismo sardo. Il driver sassarese si trova lontano dalla Sardegna perchè sta per diventare papà per la prima volta. La moglie Francesca, una ragazza siciliana, ha scelto di partorire a casa ma si è dovuta arrendere sulla scelta nome: Sergio, come il padre e il nonno.
Anche Uccio Magliona ha trasferito il gene dei motori al figlio Omar. Ed è stato un trasferimento a pieno carico visto che il "ragazzo" è pluricampione italiano di velocità in salita. E anche Omar "soffre" di quel problemino al piede destro, sembrerebbe incurabile. Pezzi di storia di ieri e di oggi che rappresentano lo straordinario volume della memoria che racconta delle corse in salita dell'Isola. I due hanno trasferito la loro rivalità dovunque in Sardegna: a Campuomu, alla Dorgali Galleria, Iglesias Sant' Angelo, Cuglieri La Madonnina, Bunnari Osilo, dovunque ci fossero traguardi da tagliare. Se l'automobilismo sportivo targato Quattromori è cresciuto negli anni lo si deve a loro e tanti altri protagonisti della storia del volante: da Franco Locci al Brizzolato (Franco Balestri), Antonello Palmas, Ferruccio Deiana, Gianni Dettori, Carlo Scarra, Vittorio Carlino, Ignazio Sechi, Fraghì,Vacca e tanti altri. Troppi per ricordarli tutti. (g.o.)