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Florentina Pastor la “sassarese” della pallamano

Florentina Pastor la “sassarese” della pallamano

In città ha vinto scudetti, coppe Italia e supercoppe Ora ha iniziato l’avventura Lions è non è ancora sazia 

15 gennaio 2018
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SASSARI. Romena di nascita, passaporto italiano, sassarese di adozione. Florentina “Zucchi” Pastor ormai sente di appartenere a tutti gli effetti al capoluogo del capo di sopra, organizzando perfino la manifestazione che ha festeggiato i 40 anni di pallamano a Sassari.

È arrivata in Italia nel 2001 insieme alla sorella Nicole, ha giocato per 5 anni in alcune squadre abruzzesi sino ad approdare nel 2007 nella Città dei Candelieri. Con la squadra di Antonio Pes ha conquistato 2 scudetti, 2 coppa Italia e 2 super coppe Italiane. Ha vinto due medaglie con la Nazionale Italiana di Beach Handball (Europeo in Norvegia e Word Games in Taipei) partecipando anche a due campionati mondiali (Turchia e Qatar) . 5 anni fa ha fondato la Lions Sassari che attualmente partecipa al campionato di A2 femminile e soprattutto ha oltre 100 tesserati nel settore giovanile.

Giocatrice, allenatrice dei giovani, colonna portante di una società, ma in effetti cosa vuole fare da grande?

«Come allenatrice vorrei riuscire a vincere qualcosa di importante con le atlete cresciute nella mia società. Come giocatrice penso di poter ancora dare ancora qualche cosa a questo sport e vorrei vincere ancora qualcosa d’importante. Come società il mio sogno è realizzare un palestra tutta per la Lions, avere due squadre (una maschile ed una femminile) al vertice dei relativi campionati ed avere un head coach del calibro di Luigi Passino”

A proposito di Luigi Passino, come vede la nuova federazione regionale?

«Il team presieduto da Carlo Baroffio sta organizzando con grande professionalità le attività e sta creando una struttura gestionale competente. Ci sarà molto da lavorare, di certo posso notare che non manca l’entusiasmo. Luigi Passino è il massimo che si possa avere come tecnico formatore, riesce a trasmettere alta competenza ed grande entusiasmo, veramente un grande».

Con la Lions vi siete affacciate per la prima volta in un campionato senior, come sta andando?

«Sinceramente non sono molto contenta, in generale il problema è riuscire a tenere coeso il gruppo, molte atlete non sono ancora pronte caratterialmente ad affrontare un campionato impegnativo come la A2, si deprimono facilmente. Il compito della società e dell’allenatore sarà quello di lavorare tanto anche sotto questo aspetto, e cercare di inserire più ragazze possibile del nostro settore giovanile che tante soddisfazioni ci sta regalando».

Quale sarà futuro prossimo della Lions?

«Crescita organizzativa, tecnica e di competenze, creare un bel collettivo per far compiere un bel percorso a tutti i nostri ragazzi; collaborazione con altre società del territorio, in tal senso già due nostri ragazzi del 2003 stanno facendo degli allenamenti con la Raimond, ed infine riuscire ad arrivare in A1 con le ragazze del nostro vivaio e puntare subito a qualcosa d’importante».

Chi sono state invece le persone che più hanno influenzato la sua carriera?

«Settimio Massotti allenatore del Teramo con i suoi insegnamenti sui fondamentali, Miki Milatovic con il suo carisma e la sua sagaccia, Tamas Neukum (tecnico ungherese ex allenatore nazionale italiana) con la sapienza tecnica e la capacità di gestire il gruppo, Antonio Pes il “presidente” per eccellenza, un manuale vivente sul come formare una società vincente. In questo ambito, come Antonio non ce ne sono altri, organizzazione, immagine, rapporti, non ci sono eguali, da lui si può solo imparare».

Sergio Masia



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