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Malagò prova a rigonfiare il pallone

Malagò prova a rigonfiare il pallone

Il presidente del Coni sembra deciso a gestire in prima persona la crisi della Figc

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ROMA. «Non posso dire nulla, c'è una giunta fissata per giovedì». Così il presidente del Coni, Giovanni Malagò, all'indomani della fumata nera dell'assemblea elettiva della Federcalcio che apre le porte al commissariamento della stessa federazione. «Cosa mi ha colpito sui giornali questa mattina? Devo dire la verità e potete non crederci, ma sono stato con le mie figlie e non ho letto nulla»

Se il numero uno del Coni tiene un basso profilo nel mondo del pallone c’è di dà per scontato che il commissario chiamato a gestire uno dei momenti più bui del calcio italiano sarà proprio Malagò. Un invito in tal senso è arrivato anche da Gianni Petrucci che nel 2000, da presidente del Coni, si trovò a gestire un’altra crisi della Federcalcio e scelse se stesso come commissario straordinario. «In un momento come questo solo una figura eminente del Coni, come Giovanni Malagò, o magari Roberto Fabbricini, può mettere le mani in una situazione così delicata e complessa» ha detto l'attuale presidente della Federbasket. Nel 2006, ancora sulla poltrona più alta dello sport italiano e a fronte dello scandalo di Calciopoli Petrucci fece una scelta diversa, affidando la Figc ad un giurista come Guido Rossi, al quale successe Luca Pancalli, altro interno al mondo dello sport. «Ora la situazione è diversa e per quell'incarico serve una persona con grande esperienza sportiva, piuttosto che un esterno» ha concluso Petrucci.

La vicenda è seguita con attenzione anche dal governo. «Quando si arriva a una mancata elezione è una sconfitta di tutti e non va bene – ha detto il mistyro dello Sport Luca Lotti –. Sapevamo che la situazione era questa, ora vediamo quale sarà la decisione della Giunta del Coni che si riunirà giovedì.Questa è l'occasione per il calcio italiano di ripartire da zero».

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