La Nuova Sardegna

Sport

A Selargius nasce la “cittadella” per i paralimpici

di Stefano Ambu
A Selargius nasce la “cittadella” per i paralimpici

La struttura è gestita dall’unica società del settore la Sa.Spo Il presidente: «Lo sport è fondamentale per la riabilitazione»

29 febbraio 2020
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SELARGIUS. Un vecchio capannone rimesso a nuovo che, dopo il restyling, diventa un piccolo tempio dello sport paralimpico. Il salone interno è spazioso e adatto alla pratica di pallacanestro, calcetto, calcio balilla, tennistavolo, ginnastica. C'è la possibilità di cimentarsi con la boccia paralimpica, attività che si presta tantissimo alle patologie più serie come la tetraparesi spastica, atetosi, atassia e distrofia. Poi un'area pesi con una palestra all'avanguardia. Tutto sistemato in modo che chi è in carrozzina possa usare gli strumenti senza fastidiosi trasbordi.

Ma la bellezza è che è tutto fatto nel segno dell'inclusione. Negli stabili vicini funzionano impianti sportivi gestiti da altre realtà sportive, aspetto che può favorire una produttiva interazione. E l'intento della Sardegna Sport (Sa.Spo) di Cagliari, "anima" del nuovo progetto di Selargius, alle porte del capoluogo, è proprio quello di rendere fruibile il centro a tutti gli abitanti della città metropolitana, compresi anche i non disabili.

La struttura appena inaugurata sorge nell'area dell’Istituto Salesiano San Domenico Savio di Selargius, ed è stata realizzata grazie anche al contributo di Fondazione Vodafone Italia che, attraverso il bando OSO (Ogni Sport Oltre), ha sostenuto il progetto “Sport e non solo”. «É nostra intenzione – ha sottolineato il presidente della Sa.Spo. Luciano Lisci – creare un polo che possa servire da avviamento e da avvicinamento sia alla pratica di abilità sportiva promozionale, sia a quella di alto livello, cercando di sviluppare il maggior numero di discipline sportive. Rafforzeremo la collaborazione con l’unità spinale di Cagliari, estendendola ai vari centri di riabilitazione specializzate nelle varie tipologie di disabilità. Penso alle lesioni di carattere traumatologico e cerebrale che hanno bisogno di un supporto importante sotto il profilo della riabilitazione attraverso la pratica dell’attività sportiva».

La Sardegna Sport (Sa.Spo) di Cagliari è un importante punto di riferimento per chi voglia fare movimento. Attualmente tra tecnici e tesserati conta circa 150 persone. Sandrino Porru, in rappresentanza del Comitato Italiano Paralimpico, ha portato i saluti del presidente Luca Pancalli. «Si farà in modo che il Casp (centro di avviamento allo sport paralimpico)- ha detto- si configuri anche come mero centro di aggregazione, tale da facilitare in modo importante anche i percorsi a favore delle disabilità intellettivo relazionali. Con il supporto dei Salesiani potrebbe diventare un’area protetta, trasformabile in cittadella della solidarietà dove lo stare bene insieme costituisce un’invitante finalità. E a quel punto è possibile costruire un percorso virtuoso, e per chi vuole anche spirituale, rivolto alle famiglie in cerca di luoghi sereni dove approfondire le relazioni e beneficiare di particolari orientamenti».

E chissà, Selargius potrebbe diventare anche la rampa di lancio per le Paralimpiadi. Ma la medaglia di oro non si vince necessariamente ai grandi giochi visti da tutto il mondo: si arriva sul podio anche raggiungendo altri obiettivi. «Mi aspetto una crescita importante delle persone con disabilità che si avvicinano allo sport, anche numerica- ha concluso Porru- Non tanto nel dedicarsi alle pratiche d’alto livello quanto soprattutto nell’utilizzare l’abilità sportiva come momento divertente e ricreativo. L’obiettivo del Comitato Italiano Paralimpico è di attrarne il maggiore numero possibile affinché pratichino delle attività ludico-motorie: ne gioverebbe notevolmente anche sotto l’aspetto psicologico e relazionale».

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