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Gigi Riva infallibile dagli undici metri: battuto anche il Verona

Enrico Gaviano
Gigi Riva infallibile dagli undici metri: battuto anche il Verona

50 anni fa lo scudetto: il Cagliari ancora vincente all'Amsicora grazie al suo bomber

10 aprile 2020
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CAGLIARI. Gigi Riva non aveva paura di battere un calcio di rigore. Parafrasando La leva calcistica del ’68 , di De Gregori, il bomber rossoblù ha sempre avuto una freddezza esemplare dagli 11 metri. Una dote che nel campionato dello scudetto fu elevata all’ennesima potenza: 5 rigori e 4 centri, tutti di fondamentale importante. A parte l'ininfluente errore contro il Bologna, maturato nel finale di una gara che il Cagliari vinceva per 1-0 grazie a un suo gol,ecco l'elenco dei rigori trasformati: il primo nella vittoriosa trasferta di Firenze (1-0), il secondo a mettere in ghiaccio il successo interno sul Napoli (2-0), il terzo a ricacciare indietro la Juventus nel 2-2 del 15 marzo 1970. L’ultimo quello della partita contro il Verona del 22 marzo di cinquant’anni fa, giusto la settimana dopo la disfida del Comunale di Torino.

Cagliari-Verona 1-0. «Dopo il pareggio di Torino, che ci consentì di tenere i bianconeri due punti dietro in classifica – racconta oggi Riva –, avevamo capito che lo scudetto si stava avvicinando sempre più. Ma bisognava essere concentrati, perché eravamo la capolista e chiunque ci incontrava raddoppiava gli sforzi per poter agguantare un risultato di prestigio». Fu così che contro il Verona, in un’Amsicora ribollente di entusiasmo, il Cagliari dovette sudare le classiche sette camice per poter vincere e proseguire la sua corsa verso il tricolore.

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Pizzaballa  super portiere. Nel primo tempo i rossoblù andarono vicinissimi al gol già in avvio: il portiere Pizzaballa (quello passato alla storia perché quando giocava nell’Atalanta la sua figurina Panini era diventata rara come un Gronchi Rosa), sbagliò l’uscita e si fece sfuggire il pallone: Riva da due passi spedì fuori, Il bomber si inginocchiò disperato, come si può vedere nella foto che correda l’articolo della Nuova Sardegna del giorno dopo. Poi però il numero uno degli scaligeri parò tutto, volando da un palo all’altro, tanto che poi rimase negli spogliatoi perché in un intervento spericolato si procurò un infortunio.

Il rigore decisivo. Al suo posto entrò il 12 De Min che, dopo 2 minuti dovette affrontare la prova più difficile: provare a parare un rigore di Riva. Il penalty fu concesso sotto la curva Est dall’arbitro Picasso, uno dei fischietti più quotati dell’epoca, per un clamoroso fallo di mano di Batistoni, preoccupato che un pallone spedito con un lungo cross non arrivasse dalle parti di Riva. A Firenze, intanto, la Juventus aveva chiuso sotto di due gol il primo tempo contro i viola. Per questo la trasformazione dagli undici metri diventava quasi un passaporto per lo scudetto.«Come sempre sceglievo un angolo dove tirare – racconta Riva –. E lì spedivo la palla, in genere di piatto. Decisi di tirare alla mia sinistra, come avevo fatto una settimana prima con Anzolin. De Min si buttò dall’altra parte e, insomma, feci gol».

Riva specialista dagli 11 metri. La fama di rigorista non fu dunque smentita neanche quella volta... «Bisognava essere freddi e lucidi in quei momenti – aggiunge Rombo di tuono –. E io cercavo sempre di mantenere al massimo la calma». In carriera Riva ha tirato 33 rigori, mettendone a segno 24, con una media del 72,72 per cento, vicina ad altri big azzurri come Totti (78 per cento), Rivera (77 per cento) e Pruzzo (75 per cento). Con il gol al Verona, e l’1-0 finale, il Cagliari si portò a 4 punti di vantaggio sulla Juventus, battuta dalla Fiorentina: a 5 turni dalla fine, insomma, il trionfo si stava materializzando.

Il tabellino. CAGLIARI: Albertosi, Martiradonna, Zignoli, Poli, Niccolai, Nenè, Domenghini, Brugnera, Gori, Greatti, Riva (12. Reginato, 13. Nastasio)

VERONA: Pizzaballa (De Min dal 1’ del s.t.), Ranghino, Sirena, Ferrari, Batistoni, Stenti, D’Amato, Maddè, Clerici, Mascetti, Orazi (13. Toro)

ARBITRO: Picasso di Chiavari

RETI: Riva al 2’ della ripresa su rigore

NOTE: spettatori 26mila circa di cui 12mila paganti per un incasso di 22 milioni e 600mila lire. (9/continua)

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