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Quando Sassari impazzì per il grande salto in A

di Andrea Sini
Quando Sassari impazzì per il grande salto in A

Basket, dieci anni fa la storica vittoria contro Veroli nei playoff della Legadue Un gruppo folle e fortissimo conquistò per la prima volta la massima serie

14 giugno 2020
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SASSARI. Non ci credeva nessuno, e questo è stato il segreto. E invece sotto sotto ci credevano (quasi) tutti, ma questo l’abbiamo scoperto soltanto a cose fatte. Sono passati dieci anni, ma quella serata resta scolpita nella mente dei tifosi: il 13 giugno 2010 la Dinamo superava Veroli in gara4 della finale playoff della Legadue e approdava nella massima serie per la prima volta nella sua storia cinquantenaria.

“Non abbiamo mai vinto un c...”, cantavano sino a quel giorno, con ironia tutta sassarese, i tifosi biancoblù. In sella c’era la famiglia Mele, che aveva affidato la squadra a un coach dal grande passato come giocatore, ma che come allenatore doveva ancora dimostrare tutto: resterà a Sassari per altri 5 anni, andando via con un bilancio di 116 vittorie in 189 partite e altri quattro trofei in valigia. Oltre quello conquistato quella magica sera di dieci anni fa, ovviamente.

Era la Dinamo di Manuel Vanuzzo, già capitano di un gruppo un po’ pazzo ma decisamente solido. Gli americani erano due: Jason Rowe, che aveva un conto in sospeso col destino, dopo la palla persa nel momento clou della finale dell’anno precedente, e Marcelus Kemp, uno dei giocatori più dominanti e pazzi mai visti al palazzetto, che era stato appena intitolato a Roberta Serradimigni. A proposito di “pazzi”, c’era poi un ceco di oltre 2,10 con mani da esterno e movenze da airone, Jiri Hubalek. E ancora, Franz Conti, Patrick Baldassarre, che festeggiò la promozione sfondando il tettuccio della macchina di un tifoso, l’italoamericano Tony Binetti, il sassaresissimo Alessandro Manca e Davide Colombo.

A dispetto del finale trionfale non fu un’annata facile, con il salvataggio in extremis della società dopo l’ennesima estate di passione, qualche contestazione nei confronti del coach e qualche risultato altalenante, anche nella parte finale della regular season.

Poi i playoff, iniziati in sordina e con il palazzetto non pienissimo, e un crescendo costante: dalla tripla di Kemp sulla sirena che stese Casale in semifinale, alla finale contro Veroli: iniziata male, con il ko in Ciociaria, prima del blitz di gara 2 e il fondamentale successo per 86-79 in gara3. Poi la passerella trionfale di gara4, dominata dal primo all’ultimo minuto, e finita 99-78. Poi la grande festa per un traguardo storico.

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