La Nuova Sardegna

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Quattro urla rossoblù nel silenzio

di Roberto Muretto
Quattro urla rossoblù nel silenzio

Il Cagliari vince ancora, schiantato il Toro nella “prima” casalinga dopo il lockdown

28 giugno 2020
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INVIATO A CAGLIARI. Una partita che sembrava ormai decisa, ha rischiato di riaprirsi quando il Torino è risalito da 0-3 a 2-3. In quel momento il Cagliari ha tremato, ha visto i fantasmi da vicino. Ci ha pensato Zenga a tirare fuori dal cilindro la sostituzione giusta facendo entrare Pellegrini. L'esterno ci ha messo un minuto a procurarsi il rigore (trasformato da Jao Pedro) che ha chiuso la gara e spento le velleità dei granata. A parte uno sbandamento nella ripresa, (subito dopo l’uscita di Nainggolan), quando gli avversari hanno segnato due gol, il Cagliari è stato sempre padrone della partita che ha messo in discesa in un amen con i gol di Nandez e Simeone. Zenga ha azzeccato tutte le mosse, ha fatto esordire il baby Carboni (gara senza errori per il difensore), ha ritrovato Nainggolan (una rete da cineteca) e rimesso in marcia i rossoblù, che hanno colto la seconda vitttoria di fila, rafforzando la loro posizione nella parte sinistra della classifica. La squadra è in crescita e può contare su giocatori dai sette polmoni come Nandez e Rog, autori di una prestazione super.

La strada è giusta, l'incantesimo è stato rotto. Ora si va a Bologna per confermare i progressi.

Rivoluzione. Klavan fuori per un affaticamento muscolare. Birsa per un lutto in famiglia. Zenga decide di cambiare volto alla formazione e passa dalle parole ai fatti. Intanto dà fiducia al giovane Carboni (19 anni) in difesa e conferma Walukiewicz (20) con il capitano Ceppitelli a fare da guida. Nel centrocampo a 4 non c'è Cigarini, rientra Nainggolan. Radja recupera a tempo di record e gioca dietro le punte. Mattiello e Lykogiannis gli esterni, Rog e Nandez gli intoccabili. Così come la coppia d'attacco: Joao Pedro-Simeone. Il modulo è un 3-4-1-2 che spesso diventa un 2-1, perchè il brasiliano arretra per favorire gli inserimenti dei centrocampisti. Nel Torino Belotti è la punta centrale.

Sprint. Il Cagliari parte alla grande e dopo 17' è gia avanti di due gol. Prima Nandez (al volo dal limite) e poi Simeone (terza rete consecutiva, questa convalidata con l'aiuto del Var), che corregge un cross basso di Lykogiannis, mettono la gara in discesa. La difesa del Toro è distratta, "allegra" nelle marcature. I rossoblù ne approfittano, fanno girare velocemente il pallone, sfruttano le corsie dove trovano terreno fertile per gli inserimenti Mattiello e Lykogiannis che non fanno fatica a guadagnare il fondo. La squadra di Zenga è determinata, concreta, contro un avversario che va ad intermittenza e commette tanti errori. Il Cagliari rallenta un po' e corre qualche rischio. Cragno salva su Belotti che calcia da due passi. Mariani assegna un rigore ai Quattro Mori, poi si corregge dopo aver visto le immagini. Sul cross di Nandez il tocco di Nkoulou è più con la spalla che col braccio.

Ripresa. La lancetta dell'orologio non ha completato il primo giro quando Nainggolan segna un gran gol. Il suo tiro a filo d'erba Sirigu può solo guardarlo mentre si infila in porta. E' il colpo del ko per i granata, con il presidente Cairo in tribuna che si tiene la testa in segno di disperazione. Longo mette dentro Verdi e Ansaldi per dare vivacità alla squadra. Zenga risponde con Ionita per Mattiello e Cigarini per Nainggolan.

Girandola. Il Toro ha un sussulto e accorcia con Bremer. Il Cagliari arretra il baricentro, il Torino sembra rigenerato, spinge pericolosamente e riapre la gara con una rete spettacolare di Belotti. Zenga azzecca il cambio: Pellegrini per Lykogiannis. Il primo si procura il rigore che Joao Pedro trasforma tenendo a distanza di sicurezza gli avversari. Non succede altro, il Cagliari aggiunge tre punti alla classifica e aspetta di capire se si possono creare le condizioni per fare un pensierino all'Europa.



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