Giavellotto, Maullu fa il record italiano juniores
CAGLIARI. Al sesto e ultimo lancio arriva l’acuto. La punta del giavellotto si pianta sul prato, là dove mai era arrivata nelle gare juniores. La misurazione dice che è 73,06 che tradotto vuol dire...
04 settembre 2020
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CAGLIARI. Al sesto e ultimo lancio arriva l’acuto. La punta del giavellotto si pianta sul prato, là dove mai era arrivata nelle gare juniores. La misurazione dice che è 73,06 che tradotto vuol dire record italiano di categoria e la firma è di un sardo, l’oristanese Jhonatam Maullu che a Cagliari doveva solo essere quasi di passaggio per testare la preparazione in vista dei campionati nazionali di Grosseto. Invece ha lanciato un missile al posto del giavellotto e si è portato a casa la gara – scontato – e il record – meno scontato, anche se un pensierino l’atleta della Dinamica Sardegna di Oristano già lo stava facendo –.
Il bello è che tutto era iniziato benino, ma non benissimo. I primi lanci erano sopra i 66 metri, misura buona ma non eccellente. Poi un aggiustamento tecnico suggerito dal coach Mauro Gabbrielli ed ecco che il giavellotto si trasforma in oggetto volante non identificato prima di toccare il suolo. La progressione è impressionante: 72,36 al quarto lancio e già il sorriso è di quelli delle feste perché è il personale che arriva un anno dopo il 72,09 di Boras; al quinto quasi si replica con un ottimo 72,05; al sesto si vola sino al 73,06 che cancella dagli almanacchi il nome di Gianluca Tamberi, fratello di Gianmarco, che stava in cima all’elenco dei record dal 2009 con 72,76.
«Non pensavo di essere già a quel livello, però era un obiettivo», sono le prime parole del neo primatista, confermate dall’allenatore Mauro Gabbrielli: «Doveva essere una gara di passaggio per valutare la condizione e poi tentare il record a Grosseto e invece è arrivato così avanti. Eravamo pronti già a marzo per fare il record, poi è arrivato il lockdown», ma l’appuntamento era solo rinviato.
Enrico Carta
Il bello è che tutto era iniziato benino, ma non benissimo. I primi lanci erano sopra i 66 metri, misura buona ma non eccellente. Poi un aggiustamento tecnico suggerito dal coach Mauro Gabbrielli ed ecco che il giavellotto si trasforma in oggetto volante non identificato prima di toccare il suolo. La progressione è impressionante: 72,36 al quarto lancio e già il sorriso è di quelli delle feste perché è il personale che arriva un anno dopo il 72,09 di Boras; al quinto quasi si replica con un ottimo 72,05; al sesto si vola sino al 73,06 che cancella dagli almanacchi il nome di Gianluca Tamberi, fratello di Gianmarco, che stava in cima all’elenco dei record dal 2009 con 72,76.
«Non pensavo di essere già a quel livello, però era un obiettivo», sono le prime parole del neo primatista, confermate dall’allenatore Mauro Gabbrielli: «Doveva essere una gara di passaggio per valutare la condizione e poi tentare il record a Grosseto e invece è arrivato così avanti. Eravamo pronti già a marzo per fare il record, poi è arrivato il lockdown», ma l’appuntamento era solo rinviato.
Enrico Carta
