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Che beffa per l’Olbia Il Piacenza pareggia all’ultimo minuto

Che beffa per l’Olbia Il Piacenza pareggia all’ultimo minuto

Serie C, sfuma all’89’ la prima vittoria dei bianchi  Gara sofferta ma grande difesa dopo il gol di Altare  

22 ottobre 2020
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PIACENZA. A un certo punto è parso in cassaforte il primo successo stagionale dell'Olbia, capace di superare indenne la tempesta scatenata dal Piacenza nell'area avversaria nel corso della ripresa. Ci ha pensato invece Corradi, entrato a metà del secondo tempo, a mandare in fumo i propositi da tre punti della squadra di Canzi, in grado di concretizzare una delle rarissime sortite in avanti con l'incornata prepotente di Cadili nel finale di primo tempo. Un po’ pochino in effetti per poter parlare di rimpianti, perché gli emiliani hanno centrato anche un palo e una traversa, dimostrando un impianto di gioco ben oliato ma frustrato dall'assenza di un vero uomo d'area di rigore.

Tra le fila dei bianchi, invece, il centravanti in grado di trasformare in oro c'è, eccome, ma i rifornimenti per Cocco sono arrivati con il contagocce, quasi sempre sporcati dagli assatanati centrocampisti di casa.

A dirla tutta, è stata l'Olbia ad approcciare meglio la sfida con la doppia opportunità che Gagliano si è visto respingere da Vettorel in avvio. Un fuoco di paglia perché i ritmi compassati di Giandonato in fase di impostazione e soprattutto gli errori in fase difensiva sulle incursioni piacentine hanno fatto tremare, e non poco, il fortino allestito da Canzi, con Emerson schierato tra Altare e La Rosa.

Pessima la prova di Pisano sulla corsia di destra, quasi sempre nella morsa dei velocisti di casa; ancor peggio ha fatto Demarcus, sostituito dopo mezz'ora. E proprio nella fase centrale della prima frazione, il primo fuoco autentico del Piacenza ha fatto temere il peggio: l'Olbia se l'è cavata con il mestiere e anche con un pizzico di fortuna.

Gonzi, Galazzi, Ghisleni e il giovanissimo centravanti Siani si sono presto iscritti al festival del gol mancato sui cross riversati in area di rigore da Simonetti e Visconti. E così, come quasi sempre accade in questi casi, ecco il morso velenoso di Altare che, al 38', ha trasformato in oro il traversone al bacio da sinistra di Cadili: pallone all'angolino e i 400 tifosi di casa ammutoliti.

Poco prima dell'intervallo un innocuo cross di Visconti da sinistra diviene parabola micidiale: l'incrocio dei pali ha salvato Tornaghi. È andata decisamente meglio nella prima parte della ripresa quando i padroni di casa hanno alzato il piede dall'acceleratore. L'Olbia però non ne ha approfittato e l'atteggiamento passivo di Cocco e soci ha favorito il ritorno della tempesta biancorossa. Che nel finale è divenuta autentica mareggiata: sette le palle-gol sciupate dalla squadra di Manzo (positivo al Covid e sostituito da Lunardon in panchina), con Tornaghi protagonista assoluto e questa volta graziato dal palo che ha respinto la rovesciata acrobatica di Bruzzone. Nulla da fare invece sul sinistro micidiale di Corradi che, all'ultimo minuto, ha piazzato la frustata dell'1-1 che significa un nuovo rinvio con l'appuntamento da tre punti.



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