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Giro, rivolta per il freddo. Cerny brinda ad Asti

Giro, rivolta per il freddo. Cerny brinda ad Asti

ROMA. L'ammutinamento era l'ultimo grattacapo che mancava al Giro d'Italia della pandemia. In un giorno di pausa, ecco materializzarsi la protesta di una parte dei corridori che, di fronte a una...

24 ottobre 2020
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ROMA. L'ammutinamento era l'ultimo grattacapo che mancava al Giro d'Italia della pandemia. In un giorno di pausa, ecco materializzarsi la protesta di una parte dei corridori che, di fronte a una temperatura di 11 gradi e alla pioggia si sono arresi.

La lunghezza del percorso, inizialmente di oltre 250 chilometri, hanno convinto un gruppo di corridori a ricorrere al più classico degli ammutinamenti, che ha fatto infuriare il direttore di corsa, Vegni. Sono andate in scena una farsa partenza, per tenere fede agli impegni economici presi con l'amministrazione di Morbegno, e una passeggiata che si è conclusa dopo 11 chilometri; i corridori sono quindi saliti sui pullman delle rispettive squadre e si sono fatti portare fino al nuovo ritrovo di partenza, ad Abbiategrasso. Una figuraccia in piena regola. La tappa andata in scena sul nuovo percorso è stata una passeggiata di 124 chilometri e solo l'arrivo ad Asti è stato confermato.

L'ammutinamento di Morbegno fa passare in secondo piano la vittoria per distacco del ceco Josef Cerny, che ha brindato ad Asti, beffando il belga Campenaerts e facendo dimenticare per un giorno la lotta al vertice per la maglia rosa, rimasta incollata sulle spalle di Kelderman: l'olandese ha conservato il vantaggio di 12’’ sull'australiano Hindley, secondo, e sull'inglese Geoghegan Hart, terzo a soli 15’’. Oggi si ricomincia, e si potrebbe anche finire, dal momento che si deciderà gran parte del Giro d'Italia: tripla ascesa a Sestiere, non Colle dell'Agnello e nemmeno Izoard.

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