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Dinamo sulla buona strada ma non è ancora guarita

di Andrea Sini
Dinamo sulla buona strada ma non è ancora guarita

I biancoblù perdono in volata il matinée in casa della lanciatissima De’Longhi Treviso I playoff restano a un passo e la condizione generale migliora, però c’è tanto da fare

12 aprile 2021
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Alla fine la decidono la brillantezza e la fiducia di una squadra che sta vivendo il momento migliore della sua stagione. Vince la De’Longhi Treviso, che ottiene il quinto successo di fila e un pass quasi certo per i playoff, perde la Dinamo, che nel momento più complicato della sua annata fallisce il primo match ball qualificazione ma ha comunque più di una ragione per consolarsi.

Aperitivo indigesto. Un secondo quarto da brividi (32-16 per i padroni di casa) e tre rimbalzi offensivi consecutivi concessi nei momenti decisivi condannano i biancoblù nel matinée della ventiseiesima giornata della serie A di basket. Sul parquet incrociato del PalaVerde finisce 89-85 per la squadra di Max Menetti, che ottiene la quinta vittoria consecutiva e raggiunge a quota 28 proprio i sassaresi, che comunque hanno giocato tre gare in meno dei trevigiani.

Non tutto da buttare. La gioia per la grande rimonta dal -16 (54-38 al 21’) al +3 (80-83 a 3’ dalla fine) resta strozzata in gola a Gentile e compagni, che dopo avere sistemato i disastri combinati nel secondo periodo pagano la condizione ancora precaria e si scontrano con la brillantezza degli avversari. Il -4 finale pareggia la differenza canestri dell’andata, mentre la distanza sul nono posto si riduce a 8 punti, con 4 giornate ancora da disputare. Ma il Banco di Sardegna, come detto, oltre ad avere già riposato, deve recuperare le gare contro Trento e Brindisi. La qualificazione non sembra affatto a rischio, insomma, ma sarà importante provare a conservare una posizione di rilievo nella griglia della seconda fase.

Problemi&risorse. La Dinamo, per sua fortuna, aveva messo parecchio fieno in cascina tra dicembre, gennaio e febbraio: undici partite di campionato giocate, dieci vittorie e una sola sconfitta, contro la capolista Olimpia Milano. Poi sulla testa di Gianmarco Pozzecco hanno iniziato a piovere tegole a ripetizione, come se i problemi avuti sino a quel momento (dal covid al caso Tillman, sino agli infortuni di Gentile, Pusica e Devecchi) non fossero stati sufficienti. Così agli infortuni di Bendzius e Treier, sono seguiti i tre casi di positività (Spissu, Katic e Re) che hanno costretto l’intero gruppo a interrompere l’attività e a chiudersi in casa per due settimane intere. Un colpo durissimo, che a breve termine è costato l’eliminazione dalla Champions League e questa mini-serie negativa in campionato. In aggiunta, i tanti rinvii hanno creato un ingorgo spaventoso a livello di calendario. La gara di ieri è stata la settima negli ultimi 15 giorni, e all’orizzonte ce ne sono altre 6 da giocare in 18 giorni.

La ricostruzione. Se la vittoria “di Pirro” di giovedì contro Bamberg lascia il tempo che trova, la prestazione complessiva di ieri dice qualcosa in più sulla condizione di una squadra che deve essere in qualche modo “ricostruita”, secondo le parole usate due giorni fa dall’assistant coach Edoardo Casalone. Il Banco ha commesso errori macroscopici in varie fasi del match: ad esempio, sul 19-25 e con l’inerzia tutta dalla sua parte, ha permesso a Treviso di rimettersi in moto con un pelino di pressione che ha messo in evidenza tutti i problemi di playmaking di Kruslin e Katic. Da quel momento in poi è stata presa letteralmente a schiaffi per 9 minuti, ma è stata brava ad attendere che la piena passasse per poi risalire passo dopo passo grazie a un quintetto atipico (Katic, Gentile, Kruslin, Treier, Happ), in sostanza con i “big” fuori. Insomma, in vista della volata playoff e dei playoff stessi, il Banco ha scoperto che ci sono ancora alchimie non sperimentate che possono tornare utili. A patto, ovviamente, che tutto parta dalla testa e che le gambe tornino a girare a pieno regime.

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