La Nuova Sardegna

Sport

Mancini alla carica: "Italia, andiamo in finale poi si vedrà"

Mancini durante una seduta di allenamento degli azzurri all'Olimpico
Mancini durante una seduta di allenamento degli azzurri all'Olimpico

Europei, alla vigilia dell'esordio contro la Turchia il ct non nasconde la propria emozione e sogna di imitare Valcareggi che trionfò nel 1968

10 giugno 2021
4 MINUTI DI LETTURA





ROMA. «Sarà impossibile non emozionarsi». È sincero Roberto Mancini, a 24 ore dall'esordio dell'Europeo con Italia-Turchia. Il ct spera di non dormire fino alla finale di Wembley, perché dopo un anno e mezzo di sofferenza l'Italia e tutta Europa ripartono anche nel segno del calcio, e hanno tanta voglia di star svegli. La gente spera di rivivere notti magiche e all'insegna del calcio e dell'orgoglio nazionale. Questa volta, è l'auspicio generale, le bandiere su balconi e finestre e quell' «andrà tutto bene» saranno riferiti solo al calcio e al sogno azzurro.

«Pensiamo ad arrivare in finale, e poi vediamo..», la promessa del ct che ammette di essere «fiducioso dall'inizio, e oggi ancora di più». La rinascita è nel segno di Italia-Turchia, partita inaugurale di Euro 2020, a Roma e a 53 anni dall'Olimpico illuminato dalle torce fatte con i fogli di giornale per celebrare il trionfo dell'Italia, che agli Europei è rimasto l'unico. Mancini spera di fare come Ferruccio Valcareggi, e sogna il gradino più alto del podio perché la voglia di «giocare con spensieratezza, per divertirci e far divertire la gente» è tanta, così come quella di arrivare fino in fondo.

Una fiducia così forte da aver indotto il ct, prima della conferenza Uefa, a scrivere una lettera aperta agli italiani, via Instagram. «Dimentichiamo insieme la pandemia». Il ct ci crede: «ero fiducioso tre anni fa - sottolinea - , lo sono ancora di più oggi. Abbiamo lavorato bene, e ho dei giocatori bravi. C'è un ottimo gruppo, ed è tanto tempo che siamo insieme, ci siamo divertiti e vorremmo continuare a farlo e, alla fine, se riusciamo, ad arrivare a Londra, ne riparleremo».

Si rammarica che la situazione sanitaria non consenta ancora il tutto esaurito negli stadi. «Peccato che l'Olimpico non sia pieno, il pubblico ci avrebbe dato una spinta in più. Invece sarà quasi come giocare in campo neutro - dice Mancini -, perché ci saranno anche dei sostenitori turchi ed è giusto così. Comunque sedicimila spettatori sono un primo passo». Ci vuole «rispetto per la Turchia, che è una squadra con molto talento», ma l'importante è divertirsi e divertire, concetto che Mancini ripete più volte.

Per questo ha scritto anche, sui social, una lettera agli italiani, che spiega così a chi gliene chiede conto: «ora che la situazione nel paese sta volgendo al meglio è l'ora di tornare a dare soddisfazioni. Cercheremo di fare del nostro meglio, la prima gara è la più difficile, ma come abbiamo già detto dovremo essere liberi mentalmente. La mia lettera sui social era per gli sportivi, e per gli italiani: tutto il paese, anche chi non s'intende di calcio, segue un torneo del genere. Saremo tutti coinvolti». Anche perché, ed è un suo concetto base verso l'11 luglio e Londra, «se facciamo quel che sappiamo fare, con tranquillità, possiamo farcela».

Non ci saranno Sensi e Pellegrini, che ha dato forfeit all'ultimo, e «spiace per loro, avrebbero meritato l'Europeo». Assenze che non cambiano le idee del ct per la prima, con un centrocampo composto da Barella-Jorginho-Locatelli, mentre Verratti dovrebbe recuperare per la Svizzera

Sulla fiducia espressa da Mancini concorda il capitano Giorgio Chiellini, che però aggiunge del suo. «Ha ragione il nostro ct quando dice che dobbiamo giocare con spensieratezza - il parere di Chiellini -, ma io dico che per provare a fare qualcosa in questo tipo di manifestazioni ci vorrà anche un pizzico di follia». «Siamo pronti - aggiunge -, ci siamo preparati nel miglior modo possibile». Ma per lui che è un reduce della doppia sfida Italia-Svezia che sancì l'esclusione dell'Italia dai Mondiali del 2018 c'è uno stimolo in più.

«La voglia di rifarci, di rivivere un torneo, una competizione da protagonisti, è tanta - dice Chiellini -. La sconfitta di Milano con la Svezia è una cosa che ci rimane dentro, non potremo mai cancellarla. Però in questi anni abbiamo trasformato quella delusione in entusiasmo e voglia di far bene. Questo sentimento non c'è solo in noi, ma in tutti i tifosi di questa Nazionale. Non sapete in quanti, in questa settimana, si stanno galvanizzando in attesa di questa gara che manca da 5 anni. Non vediamo l'ora di scendere in campo e vivere queste emozioni». Con i 16 mila presenti all'Olimpico e milioni di italiani davanti alla tv. (ANSA).

In Primo Piano
Politica

Regione, la giunta Todde annulla la delibera per la costruzione di quattro nuovi ospedali

Le nostre iniziative