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L'exploit di Marco Ghiani ad Ascot: «Parlo con i cavalli, vinco grazie a loro»

Paolo Camedda
L'exploit di Marco Ghiani ad Ascot: «Parlo con i cavalli, vinco grazie a loro»

Il sardo “Linus” è il fantino del momento in Inghilterra

22 giugno 2021
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ORISTANO. Prima l'exploit di Ascot, che lo ha visto battere i più grandi nel tempio dell'ippica britannica, poi una brillante doppietta a Newmarket, che ha consolidato il suo primato nel campionato allievi. Il sardo Marco “Linus” Ghiani è il fantino del momento in Inghilterra, e un nuovo motivo di vanto per l’isola sarda.

Perché Linus?

«I miei amici mi chiamavano Marcolino, perché ero piccolo di statura. Uno di loro iniziò a chiamarmi Marcolinus, che poi è stato abbreviato in Linus e ora tutti mi chiamano così»

Come nasce la passione per i cavalli e per l'ippica?

«Con la partecipazione alla Sartigliedda. La svolta è arrivata nel 2014, quando ho fatto Su Componidoreddu. Dopo aver preso la stella con una bella discesa, il mio cavallo ha affondato il piede in una pozzanghera ed è scivolato, sono caduto, ma mi sono subito rialzato. Il giorno dopo ho ricevuto un messaggio di complimenti dal fantino Dario Vargiu. Controllai chi era e così ho iniziato ad appassionarmi alle corse».

Quando ha deciso di andare in Inghilterra?

«Visto che non c'era la possibilità di entrare nella scuola da allievo fantino di Pisa, mi avevano consigliato di andare in una scuola in Inghilterra, la trovai su Internet. Quando sono arrivato non parlavo l'inglese e non è stato semplice».

La difficoltà più grande?

«La nostalgia della Sardegna, lo ammetto».

Come si fa a diventare un fantino di successo?

«Ho fatto la British Racing School, poi ho iniziato a lavorare per Cumani e pian piano sono migliorato. Ho avuto la patente e lui mi ha dato la possibilità di montare i miei primi undici cavalli in corsa. Quando è andato in pensione sono passato con Stuart Williams e con lui ho vinto le mie prime corse».

La giornata tipo.

«Mi sveglio molto presto, alle 5 del mattino. Vado a montare a cavallo. Verso le 9 torno a casa e vado a correre oppure in palestra. Poi partecipo alle corse, e quando torno a casa vado subito a dormire perché sono molto stanco».

La vita al di fuori dall'ippica.

«Quando sono arrivato abitavo in casa con altri ragazzi, poi quando mi sono trasferito a Newmarket ho conosciuto la mia fidanzata, Brooke Brown, che lavora lì. Abbiamo iniziato a convivere e il mese scorso, a 22 anni sono diventato papà di Louie. Un'esperienza bellissima. Appena possibile conto di fargli conoscere in Sardegna».

Com'è stato vincere ad Ascot?

«Unico, emozionante, anche più di Su Componidoreddu. Ero dato 25 a 1 dai bookmakers e invece sono riuscito a vincere».

Dopo il trionfo di Ascot, altre due vittorie a Newmarket hanno rafforzato il suo primato in classifica nell'Apprentice Jockeys Championship. Altri obiettivi?

«Per quest'anno punto a vincere il Campionato allievi, poi vorrei riuscire a vincere qualche corsa di gruppo. Nella mia vita mi piacerebbe essere un buon padre per mio figlio».

Il rapporto con i cavalli.

«Parlo spesso con loro, e spesso, prima di partire, chiedo loro di vincere. A volte funziona, a volte no (ride, ndr)».

Il rapporto con gli altri fantini sardi, in particolare con Frankie Dettori e Andrea Atzeni. C'è amicizia o anche un po' di rivalità?

«Siamo abbastanza amici, soltanto in corsa diventiamo avversari. Tutti vogliamo vincere. Nell'ambiente si dice che il 2° posto non conta, conta soltanto chi arriva primo».

Orgoglioso di rappresentare la Sardegna?

«Molto orgoglioso. Mi fa piacere che tanti sardi mi seguano e mi mandino dei messaggi per incoraggiarmi».

Il complimento più bello. «Il grande Oisin Murphy mi ha detto che ormai ero diventato uno dei big boys. Mi ha fatto molto piacere».

Gli avversari più difficili da affrontare?

«L'irlandese Ryan Moore e l'inglese William Buick».

Quando la rivedremo in Sardegna?

«Riposerò una settimana a novembre e una ad aprile, non abbiamo molte vacanze».

Quale corsa le piacerebbe vincere?

«Il Derby. Sicuramente non sarà quest'anno, ma speriamo di riuscire a correrlo presto». Quando smetterà di fare il fantino ha un sogno nel cassetto?

«Mi piacerebbe fare la Sartiglia, magari, chissà, Su Componidori. Sarebbe molto bello».

Un messaggio per i fans, che tifano a ogni gara.

«Ringrazio tanto i miei tifosi, i messaggi che mi mandano mi fanno sempre piacere e mi danno molta forza. Ci tengo a dire loro che se a volte non rispondo, non è perché non voglia rispondere, ma perché sono sempre molto impegnato e ho davvero poco tempo. Spero di incontrarli presto».

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