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«Voglio una Torres tosta e sempre propositiva»

di Sandra Usai
«Voglio una Torres tosta e sempre propositiva»

Il nuovo tecnico rossoblù Alfonso Greco fa il punto dopo una settimana di lavoro «Per saziare la fame di buon calcio che c’è a Sassari servono bel gioco e risultati»

09 agosto 2021
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SASSARI. Suda e impara la Torres in Barbagia. Impara a conoscersi, con un gruppo tutto nuovo che ha bisogno di affiatarsi e diventare unito. Impara ad avere una mentalità vincente, quella che “pretende” la nuova proprietà, Insula Sport, da sempre animata da sana ambizione. Impara a essere squadra e ad assimilare le idee e la filosofia di vita e di calcio del suo nuovo allenatore, il romano di Ostia Alfonso Greco. Va avanti il lavoro del team rossoblù, che ha bisogno di rinascere dalle ceneri della fin troppo sofferta stagione scorsa, nel ritiro tra Ollolai e Gavoi dove si tratterrà fino a domani. E il mister può già dirsi soddisfatto.

«Stiamo cementando il gruppo, i ragazzi sono disponibili e motivati. Fin qui tutto bene, i primi passi sono sempre importanti e ho buone sensazioni. Anche il contesto in cui ci troviamo è ideale, in una zona molto ospitale». Alfonso Greco è impaziente di cominciare a fare sul serio e non nasconde la sua felicità per essere arrivato al timone dei rossoblù, accompagnato dal buon biglietto da visita dei 47 punti (e settimo posto) alla guida del Lanusei. «L’ultima stagione è stata ricca di soddisfazioni, benchè difficile per la situazione pandemica, e arrivo a Sassari con entusiasmo. Volevo fortissimamente questa piazza e ho rinunciato ad altre proposte, anche rischiando quando i tempi si sono allungati, in attesa della chiamata torresina. So di avere una grande responsabilità perché le aspettative sono tante, ma questo è un ulteriore stimolo a far bene. Sia io che i ragazzi sappiamo di non poter deludere i tifosi, anzi abbiamo il dovere di riconquistarli e questo sarà il nostro primo obiettivo. Dobbiamo saziare la gran fame di buon calcio dei sassaresi, con il gioco e con i risultati. Con le parole non si va lontano, sono i punti in classifica che contano e vanno conquistati anche con la qualità».

L’allenatore rossoblù non ama i proclami e mira alla concretezza dei fatti, forte anche della sua esperienza internazionale. Per diversi anni ha allenato a Malta, con un intermezzo all'Ostiamare prima di approdare in Ogliastra. Cinquantadue anni, una moglie, una figlia e un adorato nipotino di 5 anni, il vivace Adriano, tutti rimasti oltre Tirreno e proprio la lontananza dalla famiglia è l’unico cono d’ombra della sua avventura sotto il sole sardo. «Che Torres sarà? Spero quella che voglio io, una squadra che non molla mai, sempre propositiva, che non subisce gli avversari pur restando umile. Mentalità e atteggiamento sul campo saranno fondamentali per fare la differenza, ci stiamo lavorando. Ho sempre dato un’impronta precisa alle mie squadre, l’avrà anche la Torres e la tifoseria sarà il nostro valore aggiunto».

L’imperativo della società - e della città - è chiaro: tornare protagonisti. La serie D va stretta e dopo aver rischiato addirittura di sprofondare in Eccellenza è tempo di tornare a sognare. «E noi ci impegneremo perchè sia così – afferma il mister laziale –. Ho fiducia nei miei ragazzi, molti sono del territorio, hanno esperienza e grande senso di appartenenza. Le ambizioni vanno sostenute con la personalità e col contributo di tutti. Gli obiettivi si raggiungono così, remando tutti nella stessa direzione. Manca ancora qualcosa al gruppo rossoblù? «Stiamo cercando dei bravi under, la rosa va completata con i giovani».

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