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la gestione cavina 

Un’involuzione costante dopo un avvio promettente

Un’involuzione costante dopo un avvio promettente

SASSARI. Una partenza col botto, un finale pieno dei delusioni e in mezzo tanti, troppi, alti e bassi. La Dinamo targata Demis Cavina ha avuto vita breve non solo per responsabilità del coach nativo...

17 novembre 2021
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SASSARI. Una partenza col botto, un finale pieno dei delusioni e in mezzo tanti, troppi, alti e bassi. La Dinamo targata Demis Cavina ha avuto vita breve non solo per responsabilità del coach nativo di Castel San Pietro che negli ultimi due anni era già stato alla corte di Sardara sulla panchina di Torino.

Il 2 luglio l’annuncio della firma, che era nell’aria da tempo. Dopo il ritiro precampionato svolto a Sassari, i biancoblù giocano appena due amichevoli, al torneo di Cagliari. Nella prima il Banco batte a sorpresa il Bayern Monaco di Andrea Trinchieri, per poi perdere a testa alta il giorno successivo contro un’altra squadra di Eurolega, il Baskonia. Nel primo turno della Supercoppa quattro vittorie in quattro gare, ma contro squadre incomplete (Varese) o imbottite di giovani (Cremona) e forse è qui che ci si fa qualche illusione di troppo. Manca un giocatore (il rientro di Diop è ancora lontano) e sotto canestro ci si arrangia con le seconde linee, o con “magheggi” tattici che a volte pagano, ma spesso no.

A metà settembre alla Final Eigh di Supercoppa a Bologna il primo passo falso, contro Brindisi, senza di fatto mai enttrare in partita. Poi in campionato due vittorie casalinghe da lacrime e sangue contro Pesaro (+2, contro l’attuale cenerentola della serie A) e Reggio Emilia (+3 all’overtime dopo una lunga rincorsa), e un’altra sconfitta con Brindisi, non netta nel punteggio ma nelle dinamiche, che toglie il primo dubbio: no, la Dinamo non è all’altezza dei salentini di Vitucci.

Nel frattempo in Champions league arrivano tre batoste: a Ludwigsburg (-13 ma senza essere mai in partita), a Tenerife (-27 dopo un buon avvio e un crollo verticale nel secondo tempo) e in casa col Prometey dopo un promettente avvio (+16) e un altro crollo devastante (break di 10-30). La bella vittoria di Treviso non dà la botta di fiducia che ci si attende, perché la squadra è scollata, alcuni giocatori hanno un rendimento imbarazzante e nessuno riesce a trovare una minima continuità di rendimento. Da lì in poi in campionato arrivano solo sconfitte, anzi batoste vere: -11 in casa con Brescia (ancora una volta sempre sotto), -29 a Milano, e vabè, -9 in casa con Trieste dopo un umiliante 39-71 del terzo periodo, e infine a Casale con Tortona: pochi giorni prima i biancoblù hanno battuto Ludwigsburg in coppa, Clemmons è già negli Usa e ci si attende una conferma. Invece dopo un primo tempo discreto, nel quale la Dinamo raccoglie poco, arriva il disastro dei 40 punti incassati nel terzo quarto. Il successivo silenzio stampa è foriero di decisioni. Ieri l’atto finale. (a.si.)

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