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Cagliari, Tommaso Giulini: «Non potevamo permetterci di perdere Pisacane»

di Stefano Ambu

	(foto di Mario Rosas)
(foto di Mario Rosas)

Il presidente del Cagliari ha fatto il punto su allenatore, diesse e mercato

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Cagliari «È il momento di Pisacane, non potevamo permetterci di perderlo: è un passo importante per valorizzare la nostra identità e i nostri giovani. Il nuovo diesse Angelozzi è la scelta migliore per affiancarlo». Così il presidente del Cagliari Tommaso Giulini dopo i ringraziamenti a Nicola, Bonato («ha sbagliato davvero poco, è stato il re del mercato invernale, ma non aveva la nostra stessa idea sul progetto tecnico»), Augello, Viola, Jankto e Palomino, tra i protagonisti della scorsa stagione che non ci saranno più.

«Il calcio è drasticamente cambiato tra costi che salgono, Arabia, fondi stranieri - ha detto - piazze con proprietà italiane come Cagliari e Lecce devono imparare a sbagliare sempre di meno: non deve mai morire il sogno di fare qualcosa in più. Anche noi vogliamo avvicinarci a esempi di successo come Atalanta e Bologna, ma non vogliamo nemmeno illudere nessuno». I tre riscatti? «Vogliamo dare un certo tipo di messaggio - ha detto - sono un impegno della società e mio personale. Non voglio parlare  scaramanticamente di asticella sollevata perchè quando lo abbiamo fatto è andata bene solo all’inizio. Ma come ha fatto il Barcellona? Ha puntato sulla cantera. E il Psg? Non ha puntato sugli assi, ma su un progetto». Ma i tre riscattati andranno via? «Non faccio trading di giocatori- ha detto- tutti e tre hanno bisogno di un altro anno importante per confermarsi e diventare protagonisti. Poi se dovessero arrivare offerte irrinunciabili e i giocatori vogliono andare via…».

La situazione economica che ci ha concesso di riscattare i tre giocatori? «Ci abbiamo lavorato tanto - ha detto- qualche operazione in uscita  la dovremmo fare, ma vogliano costruire una squadra che faccia una stagione importante. Il calcio di Pisacane? Spero che possa lanciare e confermare giovani, dare più minuti a Felici e Gaetano. Ma anche Veroli, Cavuoti, Prati. Sul modulo e sul modo di giocare saranno i tecnici a spiegare tutto». Stadio? «Un po’ di frustrazione ma i passaggi sono molto chiari, ora la strada è segnata. Stiamo lavorando anche per ampliare il numero dei soci». Angelozzi? «Serviva un profilo di grande esperienza. Era già richiesto da due società di serie A». 

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