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Dalia Kaddari è ancora la regina: «La mia rivincita dopo Parigi»

di Gianna Zazzara
Dalia Kaddari è ancora la regina: «La mia rivincita dopo Parigi»

Per la velocista di Quartu il quinto titolo italiano in sei anni

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Sassari Dalia Kaddari è gioia pura. Domenica scorsa, agli Assoluti di Caorle, in Veneto, la velocista 24enne di Quartu ha vinto ancora una volta il titolo tricolore dei 200 metri, il quinto in sei anni, col tempo di 23’’23.

Complimenti Dalia, cosa si prova a indossare ancora una volta la corona di regina d’Italia?

«Un’emozione indescrivibile, è un titolo a cui tenevo tantissimo dopo aver dovuto saltare i tricolori del 2024 per un infortunio».

Eppure lei di medaglie ne ha già vinte tante: un argento alle Olimpiadi giovanili nel 2018, un oro agli Europei under 23 del 2021, oltre che nelle ultime due edizioni della Coppa Europa.

«Ma quest’oro ai tricolori ha un sapore speciale. Arriva dopo un 2024 molto complicato. Domenica a Caorle mi sono presa una bella rivincita».

Il 2024 è stato l’anno delle Olimpiadi di Parigi.

«Una batosta. Dopo Tokyo era la mia seconda olimpiade e purtroppo non ci sono arrivata in gran forma. Un mese prima, agli Europei di Roma, durante le batterie della 4x100, avevo rimediato un brutto infortunio (una lesione al femorale, ndr) e quindi sapevo bene che non avrei potuto dare il massimo, sono arrivata senza allenamenti sulle gambe. Sono tornata da Parigi con l’amaro in bocca».

Ora è tutto passato, domenica all’arrivo si è lasciata andare a un urlo liberatorio.

«Non è stata una gara semplice, ero abbastanza tesa. Direi che è stata soprattutto una gara di testa e non di gambe. Solo quando ho tagliato il traguardo davante alle mie compagne di staffetta, Vittoria Fontana e Gloria Hopper, mi sono sciolta».

In tribuna a Caorle ad assistere alla gara c’era un bel tipo.

«Simone Aresti, il mio fidanzato (ex giocatore del Cagliari, ndr), è sempre stato al mio fianco anche nei momenti di difficoltà».

Lei vive e si allena sempre a Quartu a differenza di molte sue colleghe che si sono trasferite a Roma.

«Ho un allenatore, Fabrizio Fanni, col quale sono in grande sintonia, a Quartu siamo un bel gruppo, quindi resto in Sardegna».

I segreti della sua forma fisica?

«Come tutte le atlete devo curare l’alimentazione, mi segue una nutrizionista di fiducia Giovanna Ghiani. Prima delle gare riso, pasta in bianco o un petto di pollo. Quando non ho impegni sportivi mangio di tutto, pizza, sushi e soprattutto la cucina di mamma».

A settembre la vedremo ai Mondiali di atletica a Tokyo, nella 4x100 e nei 200.

«Ancora non ci sono le convocazioni ufficiali, intanto a fine mese parteciperò al raduno delle staffette, a Roma».

Dopo il quarto posto dei Mondiali di Budapest 2023, cosa si aspetta da Tokyo?

«La 4x100 può andare molto forte e anche le new entry come Kelly Doualla (che il mese scorso ha siglato il record europeo under 18 nei 100 metri, ndr) potranno darci una mano».

Infine Los Angeles.

«Sarebbe la mia terza Olimpiade, un sogno, non vedo l’ora che arrivi il 2028».

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