Paco Roca, l’arte di raccontare il tempo
Marina Cafè Noir: oggi a Cagliari il fumettista spagnolo presenta “La casa”
CAGLIARI. Raccontare il silenzio, disegnare il tempo. Paco Roca ci riesce. Come pochi. Forse solo come un altro maestro del fumetto al quale il narratore per immagini spagnolo non nasconde di guardare con ammirazione: il giapponese Jiro Taniguchi. Mondi diversi quelli raccontati tra i due autori, ma modi di raccontare simili per la capacità di creare atmosfere pervase di profonda e delicata umanità, di mostrare una quotidianità dove basta un uomo che cammina o che annaffia una pianta per emozionare. Così, con un uomo di spalle che tiene in mano il tubo di una pompa, si presenta in copertina “La casa” (pubblicato in Italia da Tunué), il nuovo fumetto a volume unico, graphic novel come si usa oggi, di Paco Roca che stasera sarà protagonista a Cagliari di Marina Cafè Noir. Alle 19 in piazza San Domenico. A condurre il dialogo, organizzato in collaborazione con il festival Nues, lo sceneggiatore Bepi Vigna.
L’autore spagnolo, noto in particolare per “Rughe” dal quale è stato anche tratto un bellissimo film d’animazione, con “La casa” porta avanti un racconto dove mette molto di se stesso. Roca parte infatti dalla morte del padre, ricordato anche con una foto inserita alla fine del libro. Prima della postfazione di Fernando Marias, dove lo scrittore riflette sul tempo. Tema fondamentale nell’opera di Paco Roca. Sui ricordi, la memoria individuale (ma anche quella collettiva), il disegnatore spagnolo costruisce le basi delle sue storie. Anche in questo caso dove storia intima e universale si fondono magistralmente. Perché si parla in modo profondo del rapporto fra genitori e figli. E dialoghi, oggetti, situazioni portano alla mente di ognuno ricordi importanti. Così il lettore viene rapito da quella casa dove tre fratelli tornano un anno dopo la morte del padre. Non c’è un vero centro nella storia, non c’è uno sviluppo classico. Ma la narrazione apre una finestra nel cuore di chi sfoglia il libro. Con tavole in molti casi ricche di vignette, sequenze che vanno a formare un memorabile ritratto di famiglia, un percorso che senza infingimenti tocca l’anima. (f.c.)