La Nuova Sardegna

«Grande classico che il tempo non cancellerà»

di Grazia Brundu
«Grande classico che il tempo non cancellerà»

Il ricordo dei cantanti e dei musicisti sardi Piero Marras: «Un geniale innovatore»

27 gennaio 2017
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«Allora avevo diciotto anni, il suo dramma l’ho capito più tardi, quando anch’io ho avuto a che fare con il mondo dei discografici». Piero Marras parte dalla fine, da quel suicidio (se tale fu, ma c’è ancora chi ne dubita) nella notte tra il 26 e il 27 gennaio di cinquant’anni fa, per ricordare il “suo” Luigi Tenco. Quella tragedia lontana per il cantautore nuorese è il caso più estremo, ma non l’unico, «di avvilimento di sensibilità particolari che con le luci, le ribalte e i fotografi non c’entrano niente. Sicuramente la vera causa del gesto estremo compiuto da Tenco non fu l’eliminazione di “Ciao amore ciao” dalle finali di Sanremo, però è vero che il verdetto di una giuria popolare chiamata a giudicare in cinque minuti una canzone innovativa e geniale come quella non fu d’aiuto. Come non lo furono le esigenze promozionali che non tengono conto dei contesti più adatti ai singoli artisti».

Il Tenco di Gino Marielli, chitarrista e autore dei testi per i Tazenda, ha la forma di «una targa piccolina, bella, celeste, non invasiva». La Targa Tenco, appunto, riconoscimento nato nel 1984 per ricordare il cantautore piemontese e conquistato dal gruppo con “Disamparados”, miglior album in dialetto nel 1991. Di quel Sanremo del 1967 Marielli, che allora aveva dieci anni, ricorda «l’espressione intensa di Luigi Tenco, e accanto a lui Dalida. Non c’entravano niente, ma a me facevano pensare a Bonnie and Clyde».

Del bagaglio musicale di Gianluca Dessì, mandolinista e chitarrista del duo Elva Lutza (con il trombettista Nico Casu) fanno parte da sempre “Lontano, lontano”, “Mi sono innamorato di te”, “Vedrai, vedrai”. Insieme con “Un giorno dopo l’altro”, che è «probabilmente – dice – la prima canzone arpeggiata che ho imparato. Recentemente ho scoperto una parte di repertorio precedente come il capolavoro “Cara Maestra” e una canzone origliata da un’autoradio con un verso pazzesco che fa “Se tu fossi una brava ragazza, invece di uscire la sera andresti a dormire e al mattino invece di dormire andresti a messa”. Poteva scriverla solo un genio una cosa così. Secondo me oggi solo Bobo Rondelli è capace degli stessi livelli».

Dieci anni fa Elena Ledda conquistava, dopo i Tazenda, la seconda Targa Tenco per la Sardegna. Il disco era “Rosa Resolza”, inciso con Andrea Parodi poco prima della sua morte. «Quell’anno – ricorda – al Premio tutti dovevano cantare Tenco e gli organizzatori mi spedirono la sua discografia completa». La scelta cadde su una trasposizione in sardo di “La ballata del marinaio”. Mi sono resa conto allora che, se ne avesse avuto il tempo, Luigi Tenco sarebbe diventato un musicista molto diverso da quello che abbiamo conosciuto. Cercava ancora la sua strada, sperimentava stili diversi. Aveva in progetto, così sembra da alcuni suoi appunti, perfino un disco di canti regionali italiani».

Claudia Crabuzza, cantante dei Chichimeca e Targa Tenco 2016 per “Com un soldat”, il suo primo disco solista, Luigi Tenco l’ha «conosciuto da grande, comprando qualche raccolta, ma per me lui è sempre stato soprattutto il Premio che gli hanno dedicato. Una riserva che da quarant’anni protegge il cantautorato. Sono sicura che a lui piacerebbe».

Franca Masu, interprete della canzone catalana, non ha mai inciso un suo brano, «forse perché l’ho troppo amato, ma Luigi Tenco rimane per me una figura mitica, che si fa cantare, si fa intonare, quasi ti chiamasse, anche quando stai pensando ad altro».

Paolo Zicconi a Tenco ha dedicato l’album di cover “In qualche parte del mondo”, impreziosito dai dipinti della pittrice sassarese Maria Vittoria Conconi, ispirati alle figure femminili cantate da Tenco. Entrambi sono da anni un punto di rifermento per i tenchiani del nord Sardegna. Anche grazie ai contatti con i stessi familiari di Tenco, in particolare la nipote Patrizia, ospite a Sassari nel 2010 per la prima edizione della rassegna teatrale “La forza delle parole”, dedicata all’autore di “Vedrai vedrai”. E infatti a marzo proprio al cantante e alla pittrice toccherà il compito di coordinare le manifestazioni che vedranno anche Sassari nel calendario nazionale delle celebrazioni per i settantanove anni, questa volta, dalla nascita di Tenco.

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