La Nuova Sardegna

In scena la Turandot dedicata a Sciola

Al Lirico di Cagliari l’opera con l’allestimento firmato dall’artista di San Sperate

17 marzo 2017
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CAGLIARI. Stasera alle 20.30 per la Stagione lirica 2017 al Teatro Lirico va in scena la Turandot, dramma lirico in tre atti e cinque quadri su musica di Giacomo Puccini. Viene proposto nuovamente l'ormai celebre allestimento che risale all'estate del 2014, firmato, per la regia, dal fiorentino Pier Francesco Maestrini che si è avvalso, di Alessandra Panzavolta per la ripresa della stessa regia, per l'impianto scenico, di Pinuccio Sciola, al quale questa edizione è, tanto doverosamente quanto sentitamente, dedicata, mentre i costumi sono di Marco Nateri, artista cagliaritano che ha firmato numerosi allestimenti tra cui “I Shardana” (2013) e “La campana sommersa” (2016), e per le luci di Simon Corder.

Al giovane direttore britannico, di origine asiatica, Alpesh Chauan, che debutta nell'opera lirica e ritorna a Cagliari dopo il successo dei suoi concerti di giugno e settembre scorsi, spetta il compito di dirigere l'Orchestra, il Coro del Teatro Lirico di Cagliari e il Coro di voci bianche del Conservatorio Statale di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari nell'estremo capolavoro del geniale compositore toscano. Il maestro del coro è Gaetano Mastroiaco, mentre il maestro del coro di voci bianche è Enrico Di Maira.

Protagonisti dell'opera sono giovani eaffermati cantanti che si alternano nelle recite quali: Susanna Branchini (17, 19, 22 marzo/11 aprile)/Irina Rindzuner (18, 21 marzo/9 aprile) (Turandot), Enrico Zara (Altoum), Antonio Di Matteo (17, 19, 22 marzo/11 aprile)/Mariano Buccino (18, 21 marzo/9 aprile) (Timur), Rudy Park (17, 19, 22 marzo/11 aprile)/Amadi Lagha (18, 21 marzo/9 aprile) , Olga Busuioc (17, 19, 22 marzo/11 aprile)/Angela Nisi (18, 21 marzo/9 aprile) (Liù), Gocha Abuladze (Ping), Gregory Bonfatti (Pang), Massimiliano Chiarolla (Pong), Filippo Fontana (Un Mandarino), Enrico Zara (Il Principe di Persia), Vittoria Lai (Prima ancella), Martina Serra (Seconda ancella).

L'edizione dell'opera proposta quest'anno, come anche nel 2014, è la versione originale rimasta incompiuta, quella che andò in scena alla prima scaligera del 1926 quando, dopo il mi bemolle dell'ottavino che chiude la grande scena della morte di Liù (atto III, quadro primo), il maestro Arturo Toscanini, voltandosi parzialmente verso il pubblico, disse «Qui finisce l'opera, rimasta incompiuta per la morte del Maestro».

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