IL PERSONAGGIO
Salmo, rapper in cattedra: «Vado a caccia di talenti»
di Stefano Ambu
CAGLIARI. Salmo rapper da record con due dischi di platino per Hellvisback, un album che- provare per credere tra scuole medie e superiori- i ragazzi conoscono a memoria meglio di Dante. E Salmo ora...
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CAGLIARI. Salmo rapper da record con due dischi di platino per Hellvisback, un album che- provare per credere tra scuole medie e superiori- i ragazzi conoscono a memoria meglio di Dante. E Salmo ora “professore” con una Academy che porta il suo nome. E che cercherà di scovare talenti nel campo delle musica. Talent scout. Ma non talent show. Insomma X Factor non c'entra nulla. «La differenza è che a X Factor – ha spiegato ieri a Cagliari nella sua prima tappa di promozione della sua “università del rap” - metti il tuo talento nelle mani di altre persone, mentre qui alle persone che sto cercando offro uno spazio, un aggancio, una possibilità. Però non dirò mai come fare e cosa fare. Mi limiterò a dare delle dritte, se sono bravi esplodono da soli».
Salmo se la ride anche del suo ruolo da prof: «Io professore? Non mi ci vedo – racconta – a me scappano le parolacce». Ma sono "parolacce" mai gratuite. Perché, a 34 anni (è nato nell'1.9.8.4 come dice nel pezzo in cui racconta la sua ascesa), ha maturità da vendere. E i ragazzi, anche gli studenti universitari, non solo quelli delle scuole, lo stanno ad ascoltare. Come è successoin occasione dell'incontro in aula magna promosso dalla Red bull nell'ambito della Fru, la festa nazionale delle radio universitarie. È stata la prima tappa di presentazione della “Salmo academy”, progetto di scouting di nuovi talenti nel campo del beatmaking, video making e illustrazione. Obiettivo, reclutare una squadra- ragazzi fra i 18 e i 26 anni- che lavorerà insieme all’artista alla creazione di una traccia originale. Dopo Cagliari la campagna di “lancio” della scuola toccherà Cosenza e Trento. Salmo ha fatto la sua lezione con Niccolò Celaia e Antonio Usbergo di YouNuts, casa di produzione punto di riferimento della scena rap, ora aperta anche al pop come dimostra il video di “Sabato” di Jovanotti. Una lezione con la “lavagna multimediale” collegata a YouTube per guardare e commentare insieme ai ragazzi i suoi video. Ad esempio “Don Medellín”. «Avrei voluto girarlo in Sardegna – ha raccontato Maurizio Pisciottu (questo il vero nome del rapper di Olbia)– ma a San Salvatore le case per garantire uno scenario western erano poche. E allora siamo andati in Spagna. E abbiamo avuto la fortuna di poter utilizzare degli attori in pausa da un altro film. Il retroscena? In realtà avrei voluto fare un western "cinese"- ha svelato- ma trovare attori cinesi in mezzo al deserto spagnolo non era facile».
E si è parlato anche di “Un'estate dimmerda”. Perché nel video Spiderman era pixelato, ha chiesto uno studente”. «Spiderman è un amico di Olbia – ha raccontato divertito – e fa l'intrattenitore alle feste. Era perfetto. Ma alla Sony, quando lo hanno visto, hanno detto di toglierlo perché stava uscendo contemporaneamente il nuovo film su Spiderman. Così l'abbiamo pixelato, ma l'abbiamo lasciato. Dietro quel pezzo c'è tanto di non capito. Ma è importante sempre ricercare e sperimentare nei video e nella musica. Non amo le zone di comfort dove l'artista viene applaudito per ripetere all'infinito gli schemi che lo hanno portato al successo». E lo stesso vale per il successore di “Hellvisback” . «No – rassicura – sarà diverso. L'ho quasi finito, andrà in nuove direzioni». Un battuta su Rovazzi dopo i botta e risposta sul web. Ma anche una stoccata al trap. «Charlie Charles (ndr produttore di Ghali e altre star del trap)? – spiega – bravissimo. I produttori sono di grande qualità, forse più dei rapper. Fare rap ora non è difficile. Anzi, è abbastanza facile».
Salmo se la ride anche del suo ruolo da prof: «Io professore? Non mi ci vedo – racconta – a me scappano le parolacce». Ma sono "parolacce" mai gratuite. Perché, a 34 anni (è nato nell'1.9.8.4 come dice nel pezzo in cui racconta la sua ascesa), ha maturità da vendere. E i ragazzi, anche gli studenti universitari, non solo quelli delle scuole, lo stanno ad ascoltare. Come è successoin occasione dell'incontro in aula magna promosso dalla Red bull nell'ambito della Fru, la festa nazionale delle radio universitarie. È stata la prima tappa di presentazione della “Salmo academy”, progetto di scouting di nuovi talenti nel campo del beatmaking, video making e illustrazione. Obiettivo, reclutare una squadra- ragazzi fra i 18 e i 26 anni- che lavorerà insieme all’artista alla creazione di una traccia originale. Dopo Cagliari la campagna di “lancio” della scuola toccherà Cosenza e Trento. Salmo ha fatto la sua lezione con Niccolò Celaia e Antonio Usbergo di YouNuts, casa di produzione punto di riferimento della scena rap, ora aperta anche al pop come dimostra il video di “Sabato” di Jovanotti. Una lezione con la “lavagna multimediale” collegata a YouTube per guardare e commentare insieme ai ragazzi i suoi video. Ad esempio “Don Medellín”. «Avrei voluto girarlo in Sardegna – ha raccontato Maurizio Pisciottu (questo il vero nome del rapper di Olbia)– ma a San Salvatore le case per garantire uno scenario western erano poche. E allora siamo andati in Spagna. E abbiamo avuto la fortuna di poter utilizzare degli attori in pausa da un altro film. Il retroscena? In realtà avrei voluto fare un western "cinese"- ha svelato- ma trovare attori cinesi in mezzo al deserto spagnolo non era facile».
E si è parlato anche di “Un'estate dimmerda”. Perché nel video Spiderman era pixelato, ha chiesto uno studente”. «Spiderman è un amico di Olbia – ha raccontato divertito – e fa l'intrattenitore alle feste. Era perfetto. Ma alla Sony, quando lo hanno visto, hanno detto di toglierlo perché stava uscendo contemporaneamente il nuovo film su Spiderman. Così l'abbiamo pixelato, ma l'abbiamo lasciato. Dietro quel pezzo c'è tanto di non capito. Ma è importante sempre ricercare e sperimentare nei video e nella musica. Non amo le zone di comfort dove l'artista viene applaudito per ripetere all'infinito gli schemi che lo hanno portato al successo». E lo stesso vale per il successore di “Hellvisback” . «No – rassicura – sarà diverso. L'ho quasi finito, andrà in nuove direzioni». Un battuta su Rovazzi dopo i botta e risposta sul web. Ma anche una stoccata al trap. «Charlie Charles (ndr produttore di Ghali e altre star del trap)? – spiega – bravissimo. I produttori sono di grande qualità, forse più dei rapper. Fare rap ora non è difficile. Anzi, è abbastanza facile».